
Si consolida leggermente il vantaggio del candidato di centrodestra Nello Musumeci su quello del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri per la corsa alla presidenza della Regione Siciliana.
Secondo le proiezioni elaborate dall’Istituto Piepoli e Noto per Rai delle 9,40, su un campione del 15%, Musumeci è al 36%, contro il 34% di Cancelleri. Segue il candidato di centrosinistra Fabrizio Micari al 19,5% e quindi il candidato della sinistra più radicale Claudio Fava al 9%.
Alle 8 è iniziato in Sicilia lo spoglio delle schede per l’elezione del presidente della Regione e dei 70 deputati regionali. Si è votato nell’Isola soltanto domenica dalle 8 alle 22. In totale, secondo il dato definitivo, si sono recati alle urne 2.179.474 elettori su 4.661.111, il 46,76% degli aventi diritto, mentre cinque anni fa avevano votato 2.203.165 persone. Solo in tre province su nove la percentuale è più alta rispetto al 2012: a Messina ha votato il 51,69% (51,24%), a Catania il 51,58% (51,09%) e a Palermo il 46,4 (46,28%).
Se le proiezioni saranno confermate dal risultato reale, il centrodestra al 37% potrebbe non avere la maggioranza a Sala d’Ercole. La legge elettorale siciliana assegna al Presidente vincente solo 6 seggi di premio di maggioranza su 70 consiglieri. La legge elettorale non prevede infatti il ballottaggio ed è possibile che chi verrà eletto presidente (il più votato, senza alcun quorum minimo) debba poi cercare alleanze per avere una maggioranza in Assemblea regionale.
Potrebbe accadere che anche attribuendo l’intero premio di maggioranza alla lista del candidato vincente, questa possa comunque non raggiungere la maggioranza dei 70 deputati (36 seggi), come accadde nel 2012. Per garantire la governabilità della Giunta, sarebbe necessario allargare la coalizione vincente ad altre forze politiche.
Il Parlamento siciliano avrà 62 deputati su 70 scelti attraverso liste provinciali e un eventuale voto di preferenza, con un sistema proporzionale per collegio e uno sbarramento del 5% per ciascuna lista sul totale regionale dei voti validi espressi. Faranno parte dell’Ars anche il presidente della Regione eletto e il più votato tra i candidati alla presidenza non eletti. Infine, i restanti 6 seggi andranno attribuiti come possibile premio di maggioranza, ma solo qualora le liste collegate al nuovo governatore non abbiano eletto almeno 42 deputati. I 62 consiglieri regionali eletti saranno così suddivisi tra le province: 16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa, 5 a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta, 2 a Enna.
“Micari non andrà in Assemblea, dovrà tornare a fare il rettore. Penso che Musumeci vincerà e spero che riesca a rimettere in moto la macchina amministrativa della Regione”, ha detto Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, ai microfoni di Rai Radio 1.