Giuliano Pisapia dice no a Fabrizio Micari e al momento non si impegna per Fava. Renzi da Taormina ribatte: “Tutto ciò che accade in Sicilia è importante per l’Italia”, ma le prossime elezioni Regionali sono solo un fatto locale, “non c’è uno stress test”. Il segretario del Pd mette in guardia: il voto nell’isola “non è un sondaggio per le nazionali” e “neppure una discussione politica su queste o quelle le alleanze”.
“Vi presento Fabrizio Micari, il futuro presidente della Regione Siciliana. In bocca al lupo a lui e a tutti noi”, ha detto l’ex premier Matteo Renzi arrivando all’hotel Villa Diodoro di Taormina, per presentare il libro Avanti con il candidato alla presidenza della Regione siciliana Fabrizio Micari. “Avete visto – ha aggiunto scherzosamente il segretario del Pd- abbiamo portato l’acqua”. Lo stesso rettore dell’ateneo di Palermo, Micari, al suo arrivo, aveva scherzato coi cronisti: “Presentazione bagnata, presentazione fortunata”.
“In Sicilia – afferma Renzi, accanto al candidato governatore Fabrizio Micari – c’è in ballo il futuro della Sicilia. E se qualche politico o qualche commentatore della stampa usa le elezioni regionali come test nazionale commette un errore e fa del male ai siciliani”. Per questo li invita “a non permettere ai politici nazionali di trattarli da cavia”.
Nessun accenno a Mdp e agli ex Pd, neppure dopo che Giuliano Pisapia, ha fatto l'”ultimo, disperato tentativo” di far parlare Fabrizio Micari e Claudio Fava, ha deciso di non sostenere il rettore di Palermo, candidato di Pd, Ap con il Movimento di Leoluca Orlando, e al momento neanche il candidato di Mdp e della sinistra. Ci prova il sindaco di Palermo a ricucire, lanciando un appello all’unità del centrosinistra: “Ho vissuto con entusiasmo e speranza l’incontro a Santi Apostoli del primo luglio ed è nel ricordo di quell’incontro che mi permetto di rivolgere un appello forte a tutti, a chi vi ha preso parte e a chi non era presente, affinché insieme lavoriamo per un nuovo futuro di cambiamento e sviluppo, per non consegnare la Sicilia a prospettive catastrofiche”.
Renzi punta su Micari, convinto che ci siano “tutte le condizioni per vincere”: un candidato competente, il programma e la squadra. E annuncia che le foto della appena iniziata campagna elettorale saranno anche di “politici, come è giusto che sia”, ma soprattutto di “società civile”: basta “le vecchie foto che siamo abituati a vedere” che ci sono “anche nel mio libro”.
“Voglio ringraziare il presidente uscente Rosario Crocetta ma abbiamo pensato con la coalizione a un percorso diverso da quello tradizionale e abbiamo deciso di affidarci a persone competenti che hanno un progetto. Fabrizio Micari è la novità e ha avuto coraggio a candidarsi – osserva Renzi – c’è chi lo ha fatto quattro volte chi due volte, della serie “ritenta sarai più fortunato”. La novità è Micari, che vedo per la seconda volta. Per guidare la Regione Siciliana – ha aggiunto Renzi – occorre avere una competenza che non si improvvisa. Diciamo no all’improvvisazione al potere, lo dico pensando al Movimento 5 stelle e ai danni che sta producendo. Noi abbiamo una squadra che è nelle condizioni di guardare il futuro.La competenza non può essere una parolaccia. Per svolgere un certo ruolo bisogna avere una competenza, una professionalità e una squadra capace di giocarsi tutto questo”.
Micari si dice pronto e sfida i concorrenti su progetti e idee reali sul futuro. Con l’ottimismo di potere essere il futuro governatore della Sicilia: “Con Renzi abbiamo fatto un’analisi della situazione e abbiamo riscontrato che ci sono assolutamente le condizioni per arrivare a vincere. E questo – chiosa l’ex rettore di Palermo – è l’obiettivo reale che abbiamo e credo ci siano le condizioni, lo spirito, le idee per arrivare a questo risultato”. Anche, crede, senza la Sinistra. (in collaborazione con Italpress)