Enea cerca giornalisti da “spedire” in Antartide, ma non poche spese sono a carico del cronista prescelto

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Enea cerca giornalisti da “spedire” in Antartide, ma non poche spese sono a carico del cronista prescelto. E’ certamente una bella opportunità per un giornalista che vuole interpretare il sogno di un lavoro denso di avventura e di situazioni estreme. Un lavoro utile a raccontare l’attività dei ricercatori italiani nelle baso gestite dal Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, tramite Cnr ed Enea. La notizia è apparsa nel sito http://www.enea.it/it/Stampa/news/call-per-giornalisti-al-seguito-dei-ricercatori-in-antartide/ ed è un vero e proprio “call” per la partecipazione di giornalisti alla XXXIII Spedizione Italiana in Antartide, che si svolgerà nel da ottobre 2017 a febbraio 2018. Una esperienza certamente unica.

Il PNRA offre ospitalità nelle basi “a un/una giornalista per servizi che abbiano ampia copertura mediatica relativi alle attività di ricerca scientifica italiana in Antartide. Il/la giornalista prescelto/a sarà impegnato/a nel mese di novembre 2017, per un periodo di circa 15 giorni, viaggi da/per l’Italia inclusi. La possibilità di partecipazione è subordinata alla conferma della disponibilità da parte del PNRA”, come si legge nel sito. Ma c’è un piccolo particolare che nel bando viene relegato soltanto nelle righe finali. “Si precisa – si legge – che resteranno a carico del candidato: le spese per la suddetta visita di idoneità sanitaria presso Istituto di Medicina Aerospaziale dell’A.M. (sedi Milano o Roma); la copertura assicurativa contro infortuni, malattie e responsabilità civile; il viaggio aereo per/da il porto australe di Christchurch (Nuova Zelanda); il soggiorno in Nuova Zelanda in attesa del trasferimento verso il continente antartico (in genere 1-2 giorni)”.

Naturalmente, “sarà una commissione Cnr- Enea, costituita dai responsabili della comunicazione e delle attività tecnico-scientifiche antartiche, che selezionerà le candidature di giornalisti, fotoreporter e videomaker. Le domande di partecipazione dovranno essere sottoscritte e inviate per posta elettronica all’indirizzo bando-media.pnra@cnr.it e dovranno pervenire entro e non oltre il prossimo 10 settembre, corredate da un piano editoriale vincolante che specifichi tutti gli spazi media che il/la giornalista si impegna ad assicurare”.

“La finalità della partecipazione del/della giornalista – come si legge bel bando di selezione – è garantire la più corretta rappresentazione e la più ampia visibilità delle attività del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Nella valutazione delle domande si terrà pertanto conto dei seguenti requisiti: la qualità e i contenuti del piano editoriale presentato dai candidati, l’autorevolezza delle testate e degli spazi media coperti, i dati di diffusione/contatti/audience degli stessi, la multimedialità della copertura assicurata e quindi la realizzazione di servizi mirati a varie tipologie di mezzi (carta stampata di diversa periodicità, radio, tv, siti internet, blog, social network, ecc.)”.

I giornalisti che vogliono darsi all’avventura – pagando però di tasca propria una buona parte delle spese – devono sapere che è indispensabile godere di sana e robusta costituzione anche perché “le condizioni estreme che possono verificarsi in Antartide richiedono inderogabilmente un buono stato di salute generale, che sarà verificato da un’apposita commissione medica”.

Tutto il materiale prodotto dovrà essere messo a disposizione del PNRA per usi istituzionali e fornito secondo le modalità che verranno comunicate in seguito da Enea e Cnr. Resta però il mistero di quale saprà il compenso del giornalista che si vorrà dare all’avventura in Antartide.