La Guardia di Finanza di Licata ha eseguito un sequestro per equivalente, emesso dal gip di Agrigento finalizzato al recupero delle imposte evase, di valore complessivo superiore a 100.000 euro. L’attività delle Fiamme Gialle, coordinata dal sostituto procuratore Silvia Baldi, ha sinora consentito di quantificare in oltre 60 tonnellate i prodotti ceduti in frode ad imprese clienti nazionali. Il sistema di frode architettato da un imprenditore dell’agrigentino è stato caratterizzato dalla mancata applicazione delle norme che disciplinano la corretta indicazione dell’origine della merce, che impone un sistema di rintracciabilità in tutte le fasi della produzione, trasformazione e della distribuzione degli alimenti.
Dal 2011 fino ai primi mesi del 2016, l’azienda sottoposta a verifica ha importato prodotti vegetali dalla Tunisia per un quantitativo pari a circa 4.800.000 euro, collocando nella rete distributiva nazionale e regionale oltre 64 tonnellate di frutta e verdura importata dal nord Africa, che però veniva spacciata per coltivata in Italia. La verifica fiscale, resa particolarmente difficile dal fatto che il contribuente aveva nascosto i registri contabili obbligatori, le fatture e le bollette doganali, ha permesso di ricostruire tutte le operazioni economiche relative alle importazioni dalla Tunisia ed alle vendite.
L’indagine si è quindi conclusa con la segnalazione per il recupero a tassazione di un imponibile di circa 4 milioni di euro ed un’imposta complessivamente evasa pari a circa 1 milione di euro. I sigilli sono scattati per due terreni e due camion frigo. Il titolare dell’impresa è stato denunciato per frode in commercio, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali ed occultamento delle scritture contabili obbligatorie.