Faraone, leader dei renziani nell’Isola, non ha dubbi: “La legislatura in Sicilia è chiusa e non sosterrò mai una candidatura di Crocetta che non passi dalle primarie. Il sottosegretario alla Salute parla all’indomani delle primarie del Pd che hanno consacrato Matteo Renzi al vertice del partito parla a tutto campo, in particolare della Sicilia. “Questa legislatura si è chiusa, adesso dobbiamo mettere il campo il progetto per il futuro”, ha detto Davide Faraone durante una conferenza stampa che ha tenuto nella sede della Leopolda siciliana, a Palermo, per commentare i risultati del voto alle primarie congressuali e lanciare le primarie di coalizione per la scelta del candidato alla presidenza della Regione in vista del voto del 5 novembre.
“Non sosterrò mai una candidatura di Crocetta che non passi dalle primarie – ha precisato Faraone -. Se poi non vuole passare dai gazebo sono affari suoi. Bisogna celebrare entro la prima settimana di luglio le primarie per una candidatura del centrosinistra alla presidenza della Regione, entro maggio indirle, e naturalmente accertare la disponibilità dei candidati. Stabilire insieme un bel percorso democratico che darà anche la spinta per le amministrative dell’11 giugno. Mi aspetto non balletti e giochi su rimpasti, mi candido o no. La valutazione sulle qualità dell’azione del governo la fanno i siciliani, non leader di correnti e i segretari di partito in riunioni e verifiche che sono il trapassato”.
“Riconosco come unico luogo e selezione di una candidatura gli stessi gazebo che sono stati messi in piedi per l’occasione di domenica scorsa”, ha detto Faraone. Per il politico del Pd, “l’obiettivo deve essere raddoppiare la partecipazione, da centomila, passare a duecentomila cittadini che scelgano il candidato alla presidenza Regione per il centrosinistra. Quello, soltanto quello è il luogo dove la coalizione dovrà misurarsi per la scelta del candidato. Il centrodestra – ha poi aggiunto – stava per montare i gazebo, ma li ha smontati un minuto prima, il M5S ha un candidato scelto a Roma, Giancarlo Cancelleri, e i click sul sito non faranno altro che confermare la scelta romana”.
Faraone non ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie di coalizione del centrosinistra da lui lanciate, ma ha lasciato intendere in modo esplicito una forte partecipazione “renziana” nella scelta della futura leadership regionale: “Noi continuiamo a mantenere un metodo democratico e mi aspetto che la selezione del prossimo candidato alla presidenza sia fatta non solo sulla valutazione di ciò che è accaduto, ma su quello che vogliamo per il futuro. E’ una partita che possiamo vincere se il Pd rimane quel Pd che ha la faccia di Matteo Renzi, la faccia di tanti uomini di nuova generazione che hanno governato questo partito in ambito nazionale e che hanno il dovere di condurre questa sfida in Sicilia dove c’è più bisogno di innovazione che in altre regioni italiane”.
A proposito delle dichiarazioni di Crocetta sul possibile, nuovo rimpasto al Governo, faraone è stato chiarissimo: “Il rimpasto a sei mesi dalle elezioni fa ridere i polli, l’esame del sangue degli assessori su chi sta con me e chi no è il modo migliore per bruciare quello che è stato costruito in settimane di lavoro e il risultato di domenica”.