Fase 2: Mondello si prepara all’estate tra mille ostacoli e anche malcontento

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E’ dietro l’angolo, eppure appare lontana e piena di ostacoli la stagione estiva di Palermo. Forte il malcontento tra i titolari dei locali della borgata marinara di Mondello. Allarmati dalle nuove regole a garanzia del necessario distanziamento, molti non escludono la possibilità di non riaprire.

Se per ogni cliente si deve prevedere uno spazio di quattro metri quadrati, mentre la distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno due metri, è facile immaginare un calo netto dei ricavi. Da qui l’appello per venire incontro alle loro esigenze, a cui il Comune ha in parte dato seguito annunciando entro giugno la pedonalizzazione del lungomare di Mondello e una nuova Ztl in piazza durante le ore serali.

Un pacchetto di misure in realtà allo studio da tempo, il cui buon esito è legato al completamento di via Palinuro, la strada che collegherà via Mondello e via Galatea, consentendo la totale chiusura del lungomare e una parziale della piazza. Così “da ampliare le aree destinate ai pedoni e permettere agli esercenti di potere utilizzare al meglio gli spazi esterni”, assicurano da Palazzo delle Aquile.

E proprio la questione degli spazi è un nodo cruciale per la sopravvivenza dei locali fiaccati dalla lunga chiusura e che ora temono il peggio, come racconta all’AGI il titolare della gastronomia Roxy che si affaccia proprio sulla piazza della borgata. “Ci sentiamo abbandonati – sbotta Noel Casisa – con le recenti norme ci sarà un calo fisiologico dei clienti”, e il conto è presto fatto: “Il mio locale in piena attività può ospitare 14 tavoli fino a un massimo di oltre 50 posti a sedere. Con le nuove normative passerei a solo otto coperti. Numeri ridicoli, non ha senso riaprire”. E se il presente preoccupa il futuro non sembra più roseo: “Temo che prima di due anni la situazione non cambierà. Anche se i numeri dei contagi sono incoraggianti, le restrizioni ci danneggeranno per mesi. E poi chi andrà al ristorante con tutta questa pubblicità negativa?”.

Timori condivisi da tanti colleghi che nei giorni scorsi si sono messi d’accordo per elaborare un pacchetto di proposte da affidare all’amministrazione. “Ci aspettiamo soprattutto un ampliamento del 50 per cento del suolo pubblico”, spiega Paolo Muratore, il titolare della tabaccheria al centro della piazza che rappresenta una quarantina di esercenti della borgata. Tra le altre richieste, anche l’installazione di bagni pubblici, il potenziamento della pulizia e sanificazione degli spazi condivisi e il potenziamento del servizio navetta gratuito.

“Per noi rimanere aperti in questi due mesi è stata quasi una missione – ammette – abbiamo perso almeno l’80 per cento del fatturato e con quello che incassiamo non copriamo le spese. Per questo e’ essenziale ripartire subito e bene, altrimenti sarà la fine”.

L’ultima parola spetta ora all’amministrazione dopo un incontro che si è tenuto mercoledì scorso, in videoconferenza, con i rappresentanti delle attività commerciali, ma accontentare tutti non sarà semplice: “Destinare altri spazi ai locali è una strada difficile ma non impossibile: dobbiamo garantire tutti senza penalizzare nessuno – sottolinea il presidente della Sesta commissione consiliare Ottavio Zacco – l’obiettivo è limitare l’accesso alla piazza la sera, ma il tutto è vincolato alla riapertura di via Palinuro dove c’è un cantiere in corso”. Sullo sfondo, incombe l’assillo di possibili assembramenti e sulle misure da adottare per scongiurarli. “Aspettiamo il decreto nazionale per capire come procedere, senza prescrizioni non posso fare previsioni. Per il resto ci appelliamo al buon senso dei nostri cittadini”, dice. (Agi)