Ferrandelli rischia con il comizio all’antica in piazza Castelnuovo. Ma il rischio che corre alla fine è ripagato. Perché si sa che nel tempo di internet, di informazioni sul web, di decine di canali social la vecchia piazza stimola il popolo fino ad un certo punto. Fabrizio, leader de I Coraggiosi, in abito scuro e cravatta bianca, parla, alza i toni fino a perdere la voce.
Fabrizio Ferrandelli, candidato a sindaco di Palermo, sostenuto da quattro liste civiche e delle liste di Forza Italia, Cantiere popolare e Udc, arringa i suoi fedelissimi cercando lo scontro con Leoluca Orlando. Parla di mafia, di lotta alla mafia e di antimafia parolaia, quella che ha permesso a tanti, forse troppi, di fare comode carriere anche politiche.
Con Fabrizio Ferrandelli anche gli assessori designati, Rosi Pennino, Lidia Vivoli, Giusppe Labita, Giuseppe Todaro, Alessandro Arnetta. Ma anche alcuni fedelissimi come il preside del liceo Danilo Dolci Mimmo Di Fatta e l’ex presidente Amat Giuseppe Modica. Ci sono Renato Schifani, Francesco Cascio e Stefano Santoro, vecchie glorie di Forza Italia che hanno sposato la causa di Fabrizio Ferrandelli, considerato probabilmente il più vincente.
“Il nostro programma è stato scritto assieme alla gente di Palermo e noi siamo qua per illustrarlo in piazza – ha detto Ferrandelli – siamo stanchi dei luoghi chiusi della politica. Questa è una campagna elettorale che vogliamo affrontare nei contenuti, ma non ci è stato permesso di farlo con serenità. Non ho voluto parlare lo scorso 23 maggio, per rispettare le vittime, non ho detto niente, prefrendo il silenzio. Quello era il giorno del ricordo, della commemorazione. Ma sia chiaro che noi non abbiamo nulla di cui vergognarci – ha sottolineato Ferrandelli – perché non siamo mafiosi”. Ribatte così Fabrizio Ferrandelli alle accuse mosse da orlando nei giorni scorsi. “La cultura del sospetto la conosciamo. La mafia va combattuta come va combattuta questa antimafia parolaia. Non ho scheletri nell’armadio e quando sono stato tirato in causa ho voluto chiarire parlando ai giudici senza avvalermi della facoltà di non rispondere”.
Intanto Fabrizio Ferrandelli ha incassato l’endorsement di un ex orlandiano, Orazio La Corte che in questa tornata elettorale ha deciso di prendere fiato non ricandidandosi. “Apprezzo le parole del consigliere comunale Orazio La Corte e sono lieto del sostegno alla mia candidatura e al progetto per la citta’ di Palermo”, ha detto Ferrandelli. “Sono felice che Palermo sia fatta da uomini liberi. L’analisi del consigliere mette in luce i fallimenti di questa amministrazione e le promesse disattese dal sindaco uscente. Sono certo che dal 12 giungo potremo lavorare insieme per uscire dalla palude orlandiana e restituire ai palermitani una città viva, moderna e sostenibile. Come ho sempre detto – ha aggiunto Ferrandelli – non mi interessa da dove vieni ma dove vuoi andare”.
“Attenzione ai più deboli e ai cittadini che sono rimasti ai margini della città. Riportare al centro della politica il sociale, i disabili, i minori. Voglia di rilanciare Palermo con un occhio di riguardo per la viabilità e il verde pubblico, sono solo alcuni dei punti programmatici che Fabrizio Ferrandelli ha sviluppato dal palco di una Piazza Castelnuovo attenta ed entusiasta”: così Gabriella Giammanco, deputato e portavoce di Forza Italia in Sicilia. “E ancora, il tema dei rifiuti e la necessità della raccolta differenziata, dove a Palermo è solo del 12 per cento. L’importanza dei fondi strutturali europei e del loro corretto utilizzo. La volontà di ridurre la tassazione locale per dare ossigeno ai cittadini e il progetto di rilancio del parco della Favorita. Forza Italia è con Ferrandelli, per una città più bella e più vivibile” conclude Giammanco.