E’ stato un incontro strettamente privato, quello tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e Fiammetta Borsellino. A Palermo per partecipare alla commemorazione del giudice ucciso in via D’Amelio insieme alla sua scorta, Bonafede dice poco del dialogo con la figlia di Paolo Borsellino.
“Lo Stato deve assolutamente impegnarsi a cercare la verità, io sono qui perché lo Stato vuole essere presente e lanciare un messaggio che deve essere forte e chiaro” – dice il Guardasigilli. Poi ha proposito di Fiammetta Borsellino ammette: “L’ho incontrata privatamente, dunque preferisco non parlare del nostro colloquio”. La lotta alla mafia 26 anni dopo la strage, ha aggiunto, “non può che essere sempre più determinata, la ricerca della verità è l’obiettivo più importante. Ne hanno diritto i familiari delle vittime e il popolo italiano. Si parla della storia di questo Paese, di uno dei suoi momenti più bui”.
“Lo Stato deve chiedere scusa per tutti gli errori fatti, le ombre che stanno emergendo. Da ora in poi – ha assicurato il Guardasigilli – ci sarà maggiore determinazione e l’obiettivo principale sarà la ricerca della verità. Su questo non arretreremo, ma avanzeremo con una determinazione che in Italia non si è mai vista”.
Infine una osservazione sulla richiesta, questa avanzata pubblicamente da Fiammetta, di aprire gli archivi del Sisde. “Tra le domande di Fiammetta Borsellino ce ne è una che ha come destinatario il governo ed è quella relativa agli atti del Sisde. Vaglieremo questa richiesta, io mi farò promotore di farlo, per dare una risposta. Ci sono anche delle valutazioni tecniche da fare” -ha concluso Bonafede.