Finanziaria all’Ars: arrivano i soldi per le ex Province, governo battuto dall’asse M5S-Pd sul taglio del bollo auto ai meno abbienti

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Ventidue milioni di euro in più per il 2018 e il 2019 per le ex Province regionali. L’Aula dell’Ars, impegnata in un insidioso e tormentato esame della Finanziaria, ha approvato l’articolo 20 che stanzia le somme da destinare, prioritariamente, al pagamento degli stipendi dei dipendenti delle tre Città metropolitane e dei sei Liberi consorzi dei Comuni, mentre un milione di euro è destinato alla progettazione di opere pubbliche.

“Con questa norma – afferma il presidente della Regione Nello Musumeci – abbiamo voluto dare certezza ai bilanci delle ex Province consentendo loro di poter programmare con tranquillità l’attività. In parallelo si sta lavorando per l’eliminazione, o almeno la riduzione, del contributo di risanamento della finanza pubblica statale che assorbe tutte le entrate di questi enti”.

Ma il governo Musumeci ha dovuto registrare un nuovo ko in Aula nel faticoso varo della Finanziaria. Dopo le tre bocciature di venerdì, questa volta bandiera bianca sull’articolo 24 che prevedeva l’esenzione dalla tassa automobilistica per le fasce di reddito più basse. L’Aula ha approvato un emendamento soppressivo della norma presentato da Giancarlo Cancelleri (M5s) che aveva chiesto il voto segreto. Il deputato di Cento Passi, Claudio, Fava aveva criticato anche l’assenza di una previsione di spesa.

“Avete visto? i Cinquestelle sono contrari alle misure in favore dei poveri – ha tuonato l’assessore all’Economia Gaetano Armao – entrando in sala stampa subito dopo la soppressione della norma – se notate bene ad ogni emendamento presentato in favore delle fasce più basse, il M5s vota contro”. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha sospeso brevemente la seduta. Già venerdì tra le norme bocciate quella che concedeva un contributo per l’acquisto della prima casa alle giovani coppie entro certi limiti di reddito.

Passa anche la norma volta alla “valorizzazione dei beni del demanio marittimo regionale” prevista dall’articolo 25 della Finanziaria all’esame dell’Assemblea regionale siciliana. La norma prevede che i beni immobili presenti sulle aree demaniali marittime della Regione, che si trovano in condizioni di precarietà strutturale, potranno essere concessi in gestione ai privati per cinquanta anni.

“Grande successo del governo – spiegano il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro – migliaia di beni, attualmente in degrado sulle coste siciliane, potranno essere censiti, ristrutturati a spese dei privati e messi a reddito, con una importante prospettiva economica per le casse regionali e occupazionale per i siciliani”.

“Sono molto soddisfatto, stiamo andando a gonfie vele per un governo che non ha maggioranza”, ha detto il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ai giornalisti, uscendo dall’Aula. La seduta in mattinata è stata sospesa per un’ora dopo i problemi riscontrati al sistema di voto elettronico.

Nel pomeriggio, l’Aula prosegue l’esame della manovra economica. E’ stato approvato l’articolo 29 (Norme in materia di semplificazione amministrativa per le strutture di vendita). Quindi è iniziata la trattazione dell’articolo 33, che riguarda il fondo regionale per la disabilità e la non-autosufficienza. (Ansa/Agi)