Formazione: nuove assunzioni, si dimentica l’albo. Il “no” di Venturino

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antonio venturino

Formazione: enti pronti a nuove assunzioni, si trascura l’albo dei formatori. Migliaia di lavoratori che rischiano di essere superati dagli ultimi arrivati. Mentre nel bacino siciliano se ne contano almeno ottomila e il governo Crocetta punta a dimezzare il numero grazie a prepensionamenti e incentivi all’esodo con il supporto del governo nazionale.

Nuove persone, nuovo precariato; vecchie strategie, vecchi metodi. Le elezioni di avvicinano e la creatività per creare consensi si rigenera. Così mentre da un lato l’assessorato regionale cerca di trovare una soluzione per portare a quattromila il numero degli operatori, c’è chi se le inventa tutte pur di aggiungere nuovi formatori. E a detto dell’assessore alla Formazione Bruno Marziano non è possibile garantire che per l’assunzione dei formatori si possa attingere all’albo regionale. Niente vincoli se per i corsi si usano fondi europei.

I nuovi assunti saranno scelti a discrezione degli enti. Nessun requisito di merito particolare: sarà sufficiente un solo anno di esperienza da formatore, un titolo di studio, non aver riportato condanne, insomma la tipologia classica per ottenere un lavoro. Con buona pace dei formatori iscritti all’Albo nell’elenco della Regione che risale al dicembre 2008.

“No alle nuove assunzioni dell’ambito della Formazione professionale, non è creando nuovo precariato, in vista delle prossime elezioni, che si risolvono i problemi occupazionali, quando migliaia di lavoratori del settore ormai da quasi quattro anni vivono il dramma dei licenziamenti e della cassa integrazione”, lo afferma il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino.

 “Esiste un albo dei formatori dal quale gli enti possono e devono attingere ­– prosegue Venturino –,  stiamo parlando di lavoratori con esperienza nel settore che devono in qualche modo poter essere ricollocati e non possono stare a vita in lista d’attesa o essere scavalcati grazie a vecchi metodi. Se non esiste una strategia chiara ed un professionalità specifica a cosa serve nuovo personale con una minima esperienza?”, si chiede Venturino.

“E’ assurdo che si proceda a nuove assunzioni, mentre si cerca di scremare i lavoratori per ridurre l’enorme bacino. Non è aprendo le porte in modo indiscriminato al nuovo precariato – conclude Venturino – che si crea il consenso da parte dei cittadini elettori stanchi di assistere impotenti a provvedimenti miopi ed ingiusti. In questo modo, non si fa altro che un favore a movimenti e gruppi la cui base sta proprio nel dissenso verso i partiti tradizionali e nello sconcerto degli elettori verso la politica”.