Formazione, illegittima la revoca dell’accreditamento Enaip-Sicilia: il Tar accoglie il ricorso e sarà risarcimento milionario

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La seconda sezione del Tar di Palermo (sentenza 1390/2015 depositata ieri, presidente Calogero Ferlisi, estensore Lucia Maria Brancatelli) ha accolto il ricorso dell’Enaip Asaform Sicilia, difeso dagli avvocati Gaetano Armao (foto), Fiorella Russo e Chiara Castellana, contro il decreto del dirigente generale dell’assessorato regionale della Formazione professionale (5135 del 6 ottobre 2014), con il quale sono stati revocati i decreti 2371, 2373, 2376, 2377, 2378, 2379 e 2380 del dirigente generale, emessi il 18 novembre 2008 a favore dell’ente, che concedevano gli accreditamenti provvisori per lo svolgimento dell’attività di orientamento e/o formazione professionale.

Il decreto di revoca impugnato disponeva anche l’interdizione con effetto immediato all’Ente dello svolgimento di qualsivoglia attività di orientamento e/o formazione professionale nell’ambito della Regione siciliana.

A fondamento della pronunciamento del Tar vi è la contestazione all’assessorato che il provvedimento di revoca si basava su censure relative a irregolarità nei pagamenti degli stipendi dei dipendenti indotte dalla stessa amministrazione regionale che non aveva provveduto tempestivamente ai dovuti trasferimenti in favore dell’ente determinandone surrettiziamente lo squilibrio finanziario e comunque tempestivamente sanate.

Il giudice ha precisato che “l’Amministrazione intimata ha omesso di formulare qualsiasi valutazione circa la presunta insanabilità delle irregolarità riscontrate in sede di audit, tali da farle assurgere per la loro gravità a giusta causa di revoca dell’accreditamento, anche in relazione agli ulteriori interessi pubblici coinvolti e meritevoli di tutela, quali il mantenimento dei livelli occupazionali garantiti dall’ente” sicché la revoca dell’Assessorato alla formazione è stata ritenuta illegittima in quanto incongrua rispetto ai fatti contestati.

La pronuncia che definisce il giudizio, fa seguito all’ordinanza di sospensione emessa dallo stesso collegio (ordinanza cautelare 370 del 2 marzo 2015) e scongiura il licenziamento di 230 dipendenti dell’ente e la perdita di circa 5 milioni di trasferimenti. Dopo questa sentenza l’ente avanzerà una ingente richiesta risarcitoria nei confronti dell’amministrazione regionale.