Dopo l’ennesima interruzione del sistema viario siciliano la polemica politica esplode violenta ed investe tutti. A tuonare contro la gestione della viabilità e delle emergenze è il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che attacca il collega di partito e presidente della Regione Rosario Crocetta. “Sicilia a pezzi, atto terzo. Stavolta è toccato all’autostrada Messina-Catania, colpita da una frana all’altezza di Letojanni. Cosa aspetta Crocetta a rimuovere i vertici della Protezione civile e del Cas che, per negligenza e inadeguatezza, stanno mettendo in ginocchio l’economia di un’isola? E’ arrivato il momento di mandare a casa chi è responsabile di questo sfacelo continuo che danneggia e mette in pericolo i siciliani”. Scrive sul suo profilo Facebook Davide Faraone.
“Il governo nazionale, dopo il crollo del Viadotto Himera sulla A19, ha rimosso – continua l’esponente renziano – i vecchi dirigenti dell’Anas, ha investito risorse (30 milioni) per ricucire la Palermo-Catania e fondi (27,4 milioni) per il miglioramento della viabilità. Adesso, grazie all’intervento del ministro Delrio e tramite l’Anas, mette sul piatto altri 840 milioni di euro. A che servono investimenti di questo tipo se poi il Cas non sa gestirli, se la Protezione civile ‘fa fatica’ a segnalare frane, lasciando che i costoni crollino addosso alla gente? Che senso ha parlare di infrastrutture e sviluppo quando l’unica cosa che si decide in Sicilia è spendere i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione per la spesa corrente e per tappare i buchi del bilancio?. Ognuno – conclude il sottosegretario – deve fare la sua parte e chi sbaglia deve andare a casa. Ad oggi mi sembra che su entrambe le cose in Sicilia si facciano orecchie da mercante”.