Lo scudocrociato si spacca sull’elezione di Adriano Frinchi. C’è un giallo intorno alla sua elezione a segretario regionale dell’Udc. Nonostante la scelta sia venuta al termine di una assemblea congressuale, da Roma la segreteria nazionale con una nota ha disconosciuto l’esito dei lavori. E adesso è un tutti contro tutti.
Frinchi è stato rieletto segretario dello scudocrociato dall’assise dei centristi che si è tenuta a Palermo, all’hotel delle Palme. Il congresso si è celebrato a seguito dell’autoconvocazione da parte degli iscritti dei congressi provinciali e dell’accoglimento dei ricorsi dell’onorevole Gianluca Miccichè e dello stesso Frinchi alla Commissione per le garanzie statutarie, ai sensi degli articoli 79 e 81 dello statuto del partito.
Alla presenza del presidente nazionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, i delegati regionali hanno riconfermato, oltre a Frinchi, anche il deputato regionale Margherita La Rocca Ruvolo alla presidenza dello scudocrociato siciliano. Dai lavori e dalle votazioni sono stati confermati come vice segretari Marco Lucio Forzese e Totò Lentini.
Ma nemmeno il tempo di festeggiare la riconferma che da Roma è arrivata la doccia fredda. Con una nota i vertici dello scudocrociato hanno definito il congresso “una farsa” e dichiarato illegittimi tutti gli atti conseguenti a partire dalla nomina del segretario regionale. “Il congresso regionale e quelli provinciali, così come in tutto il resto d’Italia e nel rispetto dello Statuto e del regolamento congressuale, – si legge nella nota – si celebreranno regolarmente a settembre e saranno convocati dal commissario regionale e dai commissari provinciali nominati dalla segreteria nazionale. Nelle prossime settimane il commissario regionale e i commissari provinciali dell’Udc in Sicilia svolgeranno degli incontri con iscritti e dirigenti delle singole province”.
Da Palermo la reazione degli udiccini non si è fatta attendere. “La nota della segreteria nazionale è gravemente offensiva nei confronti della classe dirigente dell’Udc siciliana e del gruppo parlamentare all’Ars. Non abbiamo però intenzione di imbarcarci in una polemica sterile e surreale, conseguentemente abbiamo già dato mandato ai nostri legali per tutelare in ogni sede gli iscritti e i dirigenti del partito in Sicilia” – ha fatto sapere Frinchi.
A rincarare la dose ci ha pensato il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia. “Non sono abituato a partecipare a farse. Ho preso parte ad un congresso regionale voluto dagli iscritti, da tutti i deputati regionali e da tutti i dirigenti provinciali dell’Udc Sicilia, un congresso vero”.
Poi D’Alia introduce gli elementi per un vero e proprio “giallo” politico sui mittenti della nota romana. “È un comunicato offensivo e surreale oltre che anonimo diramato da una fantomatica segreteria nazionale. Svolgerò i dovuti accertamenti per individuare l’autore del comunicato e lo deferirò al collegio nazionale dei probiviri del partito chiedendone l’espulsione”.
In ballo non c’è soltanto la poltrona del segretario regionale Frinchi, ma tutta la futura linea politica dei centristi, divisi sugli scenari del dopo referendum. Al governo con Crocetta in Sicilia e Renzi a Roma, sono ormai in molti, Lorenzo Cesa in testa, a ritenere chiusa l’esperienza dell’appoggio al centrosinistra.