Si sono conclusi i lavori di restauro del Calvario di Gangi, un bene monumentale realizzato nel 1861, adiacente alla chiesa di Santa Maria di Gesù. Il sito è composto da due viali alberati simmetrici che conducono ad un’edicola votiva ed a tre grandi croci in ferro, ed è delimitato da mura di cinta che ospitano 14 nicchie con quadri in terracotta che rappresentano la via crucis, la vita e la passione di Cristo.
Il Calvario venne costruito in occasione di una missione dei Gesuiti che ogni sette anni si recavano a Gangi per compiere gli esercizi spirituali, e nel tempo è diventato un luogo altamente simbolico per gli abitanti del paese. Gli interventi di manutenzione, costati 730 mila euro, sono stati finanziati dal Comune. Inoltre, nel corso della ristrutturazione, gli operai della ditta appaltatrice hanno scoperto, dietro uno dei quadri, una lastra raffigurante un’immagine sacra che pare risalga al 1600, ragion per cui si presume che in precedenza vi fosse un luogo di culto ancora più antico.
“E’ un restauro inseguito anni – ha detto il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello – ma, dopo varie vicissitudini e difficoltà, abbiamo fatto nostro il progetto che era della Provincia e siamo riusciti a finanziarlo grazie alle somme che si sono liberate dalla modifica alla norma che regola il patto di stabilità interno”.