Gela: protesta in piazza degli operai della Turco costruzioni contro i 36 licenziamenti

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Dopo 10 giorni di lotta, caratterizzati dai blocchi alle vie di accesso alla raffineria dell’Eni, i lavoratori dell’indotto, dipendenti dell’impresa edile Turco Costruzioni, hanno portato un loro presidio in piazza municipio per protestare contro il licenziamento di 36 operai. Al sindaco e alla giunta contestano il ruolo marginale che il Comune avrebbe avuto in questa vertenza.

La manifestazione delle maestranze (una cinquantina di edili) della Turco costruzioni a Gela ha indotto i dirigenti comunali a chiudere l’ingresso principale del municipio e a mantenere aperto l’accesso secondario per garantire i servizi ai cittadini. La zona è presidiata dalle forze dell’ordine.

“Una importante e storica società edile come la Turco Costruzioni da mesi – dichiarano i sindacati – è in ritardo con gli stipendi e tanti altri diritti verso i lavoratori tanto da avere da mesi il Durc irregolare ed avere le commesse sospese da parte di Eni, con grande danno alle tasche dei lavoratori ed all’economia già provata di un’intera città. La Turco Costruzioni solo nel mondo Eni  in Italia ha circa 200 dipendenti ed a soffrire sono solo quelli del sito di Gela. Malgrado tanti incontri, anche in Prefettura, la Turco Costruzioni ha erogato qualche acconto e nessuno dei lavoratori può entrare in raffineria per lavorare. Questa è la vertenza, i licenziamenti sono 36″

“Cgil. Cisl e Uil – proseguono le organizzazioni – insistiamo affinché i 36 lavoratori possano  essere da subito ricollocati con Eni, maggiore associato di Confindustria, che si convinca ad anticipare alcune opere civili in attesa dell’aggiudicazione dell’appalto per la costruzione di Argo Cassiopea che occuperà circa 40 lavoratori edili, oltre il cantiere Isaf gestito da Syndial che occuperà 50 lavoratori edili oltre che metalmeccanici”.