Giovane di 19 anni muore lanciandosi da una terrazza della facoltà di Lettere a Palermo, indagini dei carabinieri

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Uno studente si è tolto la vita nel primo pomeriggio lanciandosi da una finestra della Facoltà di Lettere e Filosofia, all’interno della cittadella universitaria del capoluogo siciliano. I carabinieri indagano sulla morte del diciannovenne che si è consumata nella facoltà di Lettere dell’Ateneo di Palermo, in viale delle Scienze, a Palermo.

Il giovane per cause da accertare si sarebbe gettato da un terrazzo in una zona inaccessibile della struttura. Lo studente che frequenterebbe il corso di Lingue si sarebbe lanciato dalla stessa finestra da cui si suicidò un altro studente, Norman Zarcone. Lo riferiscono alcuni docenti. I carabinieri hanno avviato le indagini. E stanno intervenendo i vigili del fuoco per recuperare il corpo.

La morte di questo ragazzo rimanda alla memoria la storia di Norman Zarcone, il giovane dottorando di 27 anni, che si tolse la vita il 13 settembre del 2010, lanciandosi da un terrazzo al settimo piano della Facoltà di Lettere a Palermo e morendo sul colpo. “Un suicidio che non è solo frutto della depressione ma è un omicidio di Stato”, dissero i suoi genitori a caldo.

Norman aveva lasciato un quaderno dove aveva annotato una sorta di “testamento spirituale”. Scriveva “la libertà di pensare è anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla”. La vicenda provocò una scia di polemiche e di prese di posizioni. Su forte volontà di Claudio Zarcone, dipendente regionale in pensione, padre del dottorando, fu anche creata una fondazione e a Norman ed intestata una rotonda che collega le borgate di Corso dei Mille e Brancaccio.

“Norman è morto – ripete il padre in ogni manifestazione in ricordo del figlio – per fare ascoltare una voce, la sua, pur attraverso la soluzione più dolorosa e tragica. Oggi Norman è, dunque, il simbolo di un’intera generazione di studenti e precari, che non a caso è stata definita “Generazione Norman” o, diversamente, “Generazione no future”, mortificata, defraudata dei propri sogni e della possibilità di guardare al futuro”. (Ansa).