Giovanni Ruvolo, il professore che guida équipe per intervento da primato mondiale al Policlinico “Tor Vergata”

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C’è anche una firma siciliana sull’eccezionale intervento, in prima mondiale, eseguito al Policlinico di Roma Tor Vergata. Una valvola biologica ha salvato un paziente ad alto rischio, grazie a un intervento non invasivo. L’innovativa tecnica è stata sperimentata con successo su un paziente romano di 77 anni ad altissimo rischio, non in condizioni di affrontare un’operazione, di tipo classico, per la sostituzione della valvola mitralica.

 

E’ stata impiantata, infatti, una valvola biologica mitralica per via “transcatetere” a cuore battente. Ad eseguire il delicato intervento una équipe di specialisti guidati dal professore Giovanni Ruvolo, direttore della Cardiochirurgia del Policlinico “Tor Vergata”, che dal 1999 e fino a qualche mese fa, è stato direttore della Cardiochirurgia del Policlinico di Palermo.

  
L’intervento è stato portato a termine lo scorso 25 marzo ed in sala operatoria, insieme con il professore Ruvolo c’erano anche i cardiologi Francesco Romeo e Gian Paolo Ussia, il cardioanestesista Pasquale De Vico e la cardiologa agrigentina, Valeria Cammalleri.
  
 
“Il paziente – ha spiegato il prof. Ruvolo –  era ad altissimo rischio per un classico intervento cardiochirurgico in circolazione extracorporea senza altra alternativa terapeutica. Per questo motivo, è stato proposto al paziente l’impianto di una innovativa valvola biologica transcatetere progettata per la valvola mitrale: la CardiAQ”.
 
 
 
Il Comitato Etico, in considerazione della gravità delle condizioni cliniche del paziente e per la mancanza di alternative terapeutiche, ha autorizzato l’intervento per motivi compassionevoli. I medici di Tor Vergata hanno utilizzato un approccio “misto” che ha previsto una minitoracotomia laterale, per l’accesso al cuore, e l’inserimento a cuore battente della protesi biologica, per la prima volta al mondo senza circolazione extracorporea.
 
 
 
Il paziente è stato svegliato dopo poche ore e trasferito dalla Terapia Intensiva Post-Operatoria all’Unita Coronarica di Cardiologia, dopo solo 12 ore in ottime condizioni cliniche. La protesi percutanea per la valvola mitralica è stata realizzata a distanza di otto anni dall’impianto della prima valvola aortica percutanea. Questo ritardo è stato dovuto alla maggiore complessità anatomica della valvola e dei pazienti.
 
 
La Cardiologia del Policlinico “Tor Vergata”, diretta dal professsore Francesco Romeo, ha un programma dedicato alla cardiologia interventistica strutturale, oltre che coronarica. Vengono trattate regolarmente la valvulopatia aortica e mitralica con tecniche transcatetere e questo ha permesso la formazione di un gruppo interdisciplinare affiatato ed efficiente che ha permesso la scelta del Policlinico di Tor Vergata come centro di riferimento per l’utilizzo di questa innovativa protesi valvolare.