Per la prima volta Palermo ospita le donne e gli uomini dell’etnia Moso/Mosuo, che vivono in Cina nei pressi del lago Lugu, tra le province cinesi del Sichuan e dello Yunnan. Il gruppo sarà presente a “Orto In Arte”, il festival internazionale, in corso all’Orto Botanico di Palermo.
Sabato 2 giugno, giorno di chiusura della rassegna, uno spazio speciale sarà dedicato alla testimonianza degli esponenti di questa cultura millenaria unica al mondo, che rispetta le donne, onora le madri e si basa sulla risoluzione non violenta dei conflitti. I Moso/Mosuo sono una minoranza etnica, formata da circa quarantamila persone, e la maggior parte di loro vive ancora adesso nell’ambito di un sistema familiare di tipo matriarcale.
Tra le altre iniziative del festival, sempre domani, nella giornata dedicata alle culture indigene di pace, si comincerà alle 9 con la scrittrice e documentarista Francesca Rosati Freeman, che ha realizzato un film documentario sui Moso/Mosuo e con Giovanna Fiume (Università degli Studi di Palermo). Il titolo dell’incontro è: “Un altro mondo è possibile… anzi esiste già”.
Alle 9,30 “Benvenuti nel Paese delle Donne”, l’incontro con le donne e gli uomini dell’etnia Moso/Mosuo, coordina Francesca Rosati Freeman. Alle 12 il direttore del Sistema Museale d’Ateneo Paolo Inglese e il direttore dell’Orto botanico di Palermo, Rosario Schicchi, accompagneranno i Moso/Mosuo per una passeggiata alla scoperta dell’Orto. I Moso/Mosuo saranno protagonisti anche nel pomeriggio: alle 15, la mostra fotografica “All’origine le madri. I Moso/Mosuo del Sud-ovest della Cina” di Stefania Renda e opere dell’artista Moso He Zhengming.
Nel giorno di apertura del festival, la delegazione Moso/Mosuo aveva offerto terra e acqua della regione da cui proviene ai piedi della grande installazione naturale “Terra: io sono”, quale segno di pace e riconoscenza alla Terra e alla Natura.