I conflitti sociali raffigurati nelle immagini della fotografa Katharina Sieverding

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Katharina Sieverding GLOBAL DESIRE II, AM FALSCHEN ORT, 2017 Digitaldruck auf Vliesrückenpapier/ Digital print on non-woven paper 252 x 360 cm © Katharina Sieverding, VG Bild-Kunst Bonn 2018 Photo: © Klaus Mettig, VG Bild-Kunst Bonn 2018

Quattordici immagini realizzate dalla fotografa Katharina Sieverding, saranno esposte negli spazi dell’Haus der Kunst ai Cantieri Culturali della Zisa, nell’ambito degli eventi collaterali della biennale itinerante di arte contemporanea Manifesta 12.

Le opere saranno in mostra dal 14 giugno al 4 novembre e, all’inaugurazione sarà presente l’artista. Katharina Sieverding, nata a Praga nel 1944, presenterà a Palermo lavori realizzati dal 1969 fino a quest’anno, in un grande formato, 252 x 365 centimetri, affisse direttamente al muro per richiamare alla mente i cartelloni pubblicitari, con l’obiettivo di avvicinare lo spettatore, quasi rendendolo parte integrante dell’immagine stessa.

Le fotografie sono molto attuali, poiché raffigurano problematiche e questioni ancora irrisolte da tempo. “Arte e fotografia – ha spiegato Sieverding – devono opporsi al potere e smontarne le immagini spesso tronfie e comunque false che i potenti ci propinano”.  Una delle foto più emblematiche, del 2017, è “Am Falschen Ort” (che significa nel posto sbagliato), già installata a Düsseldorf in 66 spazi pubblici, luoghi che rappresentano la piattaforma dove discutere e indagare sui conflitti politici e sociali.

L’opera consiste nella sovrapposizione di due immagini differenti tratte dai giornali: il campo profughi di Zaatari al confine siriano, abitato da circa 100 mila migranti, e l’immagine di due soldati russi che caricano un missile su un caccia bombardiere su cui campeggia la scritta che dà il nome all’opera che l’artista coglie dall’autobiografia di Edward W. Said, considerato il padre spirituale del post-colonialismo.