Slitta al 15 ottobre l’inizio del processo di revisione a carico dell’ex numero tre del Side, Bruno Contrada, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L’udienza, fissata per oggi davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, è stata rinviata perché il presidente del collegio giudicante Aloisi e il giudice a latere si sono astenuti in quanto avevano già deciso su una precedente istanza di revisione.
L’avvocato di Contrada, Giuseppe Lipera, ha chiesto l’ammissione di numerosi testimoni, tra cui il vice capo della polizia, Francesco Cirillo. Nella lista sono inseriti pure, tra gli altri, il direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e all’epoca dei fatti prima vice direttore e poi direttore della Dia, Giovanni De Gennaro, il generale dei carabinieri e già capo della Dia Giuseppe Tavormina, il generale dei carabinieri Francesco Valentini, il tenente colonnello dei carabinieri Sergio De Caprio, l’avvocato Michele Costa, figlio del procuratore della Repubblica di Palermo Gaetano, ucciso da cosa nostra, il gran maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, l’ex capo della P2, Licio Gelli, l’ex magistrato Antonio Ingroia, l’ex collaboratore di giustizia Baldassarre Di Maggio, il falso pentito Vincenzo Scarantino e Giovanni Mutolo, fratello del pentito Gaspare, che fu uno dei grandi accusatori di Contrada.