Il Bar Alba e Albicocco non ci stanno e difendono il loro buon nome. Colpiti da due provvedimenti di sequestro da parte dei carabinieri del Nas, le pasticcerie hanno affidato ai loro legali la replica al comunicato dei carabinieri.
Per l’avvocato Antonino Soresi, legale di fiducia della pasticceria di Vincenzo Albicocco “i prodotti sequestrati non erano destinati alla vendita sui banconi della pasticceria, ma facevano parte di un ordine annullato improvvisamente da un cliente del Nord Italia, come riferito agli accertatori al momento dell’intervento. Gli stessi prodotti – prosegue l’avvocato – erano destinati a breve allo smaltimento secondo le norme di legge del comparto alimentare, per questo erano custoditi soltanto temporaneamente in un pozzetto gelato, che oltretutto, si ribadisce, non è stato posto sotto sequestro contrariamente a quanto riportato in seno alla notizia divulgata, posto nel retro della pasticceria, in attesa del ritiro da parte della ditta specializzata”.
I prodotti sequestrati, quindi, “non erano destinati alla vendita al dettaglio. Rassicuriamo il pubblico – conclude l’avvocato – sulla qualità dei generi alimentari utilizzati dalla pasticceria Vincenzo Albicocco di via Trasselli per la produzione e la conservazione dei prodotti dolciari”.
Dello stesso tenore la replica del Bar Alba. “Come già evidenziato agli operatori del Nas, e dagli stessi riscontrato e verbalizzato, il prodotto in argomento, che al momento della verifica era in fase di rinvenimento e lavorazione, è una crema di ricotta perfettamente conservata e stoccata munita di certificazione CEE. I militari intervenuti hanno ritenuto di procedere comunque al sequestro, allo stato peraltro non convalidato, unicamente in quanto il processo di conservazione (a -18 gradi C ) risulterebbe, a loro modo di vedere, eccessivo rispetto alla normale conservazione a + 4 gradi C ” – precisa la società A.P.R. titolare del Bar Alba di piazza Don Bosco -. “L’unica responsabilità che l’azienda riconosce – conclude la nota – è quella di avere osservato nella conservazione un’eccessiva cautela e di non avere dato adeguato risalto cartaceo alla procedura seguita così da non potersi dirsi immune dal mancato rispetto di alcune procedure formali e amministrative che nulla hanno a che vedere con la bontà della crema di ricotta o di altri prodotti”.
Il rappresentante legale della società Giuseppe Caronia, 72 anni, padre dell’ex deputato all’Ars Marianna, è stato denunciato dai carabinieri del Nas per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione.