Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria, a Palermo ha partecipato al Premio Mimì La Cavera che si è svolto nella la sede dell’associazione degli industriali siciliani. “Il Mezzogiorno è la grande sfida del Paese. Usare al meglio i fondi strutturali destinati al Mezzogiorno sulla questione industriale, finalizzando gli investitori e attraendo nuove industrie nel Paese, significa aprire una grande stagione di occupazione e di sviluppo”, ha detto Boccia, a margine del Premio.
“Dobbiamo essere molto attenti, perché adesso si aprirà in Europa un dibattito sulla politica di coesione che è un elemento determinante della politica europea e il Mezzogiorno ha tutto l’interesse a far sì che la politica di coesione non sia marginale, bensì deve esserci una proposta forte che metta al centro la questione industriale”, ha continuato Boccia che ha proseguito: “Riportare la questione industriale al centro dell’agenda del Paese a partire dal Mezzogiorno e dalla Sicilia” è un tema “attualissimo ancora oggi”, sotto questo profilo “l’eredità di Mimì La Cavera è una grande eredità”, ha affermato Boccia. “La questione industriale deve ripartire dal nostro Mezzogiorno. Non è una questione di latitudine, ma una grande questione nazionale”.
La Cavera è stato il primo presidente di Sicindustria e in suo onore Sicindustria ha istituito un riconoscimento per le imprese. Il premio competitività è stato assegnato all’azienda Sicily Food, di Aragona, in provincia di Agrigento; l’azienda palermitana Spinnato vince il premio come marchio storico. La Coesin srl, di Castellammare del Golfo, che ha brevettato un sistema innovativo di attivazione e controllo integrato e intelligente per l’automazione industriale, vince il premio Start up. Due le menzioni speciali: una per l’azienda Avimecc di Ragusa, produttrice di polli, che nello scorso agosto ha subito un incendio doloso; l’altra va all’azienda di Carini Omer Officine Meccaniche Russello, che produce gli interni per i treni Frecciarossa.
“Il Mezzogiorno deve costruire una grande stagione sulla questione industriale – ha detto Boccia – perché attraverso l’uso intelligente dei fondi strutturali attuali e futuri si può costruire un elemento molto importante di uso di risorse nell’interesse delle industria italiana e nell’interesse dell’Italia, il secondo Paese più industrializzato d’Europa che può cavalcare la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. E questa nuova primavera può partire esattamente dal Mezzogiorno, dalla Sicilia che può diventare una regione-laboratorio di attività e di investimenti. Su questa linea le idee del presidente Catanzaro sono chiare, la mia presenza qui è motivo di affetto personale nei suo confronti ma anche di condivisione e legittimazione del ruolo di Sicindustria attraverso il presidente Catanzaro nella stagione di proposte di politica economica regionali che noi appoggeremo a livello generale come Confindustria”.
“Il Paese vive una fase interessante dal punto di vista economico che va accelerata e allo stesso tempo vive una fase di incertezza dal punto di vista politico che speriamo si risolva quanto prima e occorre continuare quella stagione di riforme che hanno portato degli effetti positivi in termini economici”, ha aggiunto Boccia. “L’incremento del PIL, l’incremento dell’export del Paese e dell’occupazione sono gli effetti di politiche selettive come il piano industriale 4.0 che deve essere potenziato e non ridotto in termini di effetti e di strumenti”, ha continuato il presidente degli industriali italiani.
“Speriamo che si vada oltre le tattiche tra i partiti – ha detto Boccia riferendosi alla lunga stagione campagna elettorale che nei prossimi mesi interesserà la Sicilia e il Paese – e si costruisca una stagione di confronto sui contenuti di politica economica. La domanda provocatoria che abbiamo fatto – ha proseguito – è come si fa ad allearsi a sinistra con chi vuole smontare il Jobs act, e a destra con chi vuole uscire dall’euro? Forse è arrivato il momento di parlare di contenuti e di politiche economiche. Il Paese ha bisogno di una politica economica di medio termine – ha detto Boccia – ha tutte le potenzialità per farcela e per uscire definitivamente dalla crisi: non possiamo arretrare”.
Poi due parole Boccia le ha dette anche a proposito della riforma del Codice Antimafia che arriva martedì nell’aula del Senato, dopo che alla Camera era stato approvato in prima lettura nel novembre del 2015. “Abbiamo espresso alcune criticità sulla riforma del Codice Antimafia e sulla giustizia penale ma abbiamo l’impressione che si crei una deriva più di consenso che di pragmatismo. Speriamo che si recuperi il buonsenso in questo Paese”.
“Noi non partecipiamo ai governi, noi partecipiamo con proposte e progetti ma se poi qualcuno dei nostri vuole uscire dal mondo associativo e vuole vivere attivamente alla vita politica del Paese è una questione personale”, ha precisato il leader degli industriali italiani. “La cosa importante non è tanto partecipare alla stagione dei governi, essendo noi equidistanti dai partiti, ma vogliamo costruire l’idea di un progetto economico nell’interesse del Paese”.
Infine una considerazione anche sulla uscita dell’Inghilterra dalla Unione Europea. “Brexit dà al Paese una grande opportunità perché insieme a Francia e Germania potremmo essere coprotagonisti di una stagione riformista europea”, ha sottolineato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
“Stop ai piagnistei inutili. Il lamento genera solo lamento. Creiamo, le condizioni affinché le cose cambino davvero, oppure è preferibile un più dignitoso silenzio”, ha detto Giuseppe Catanzaro, presidente di Sicindustria, intervenendo al Premio La Cavera. “Possiamo e dobbiamo creare nuove opportunità soprattutto per i nostri ragazzi ed è per questo che sollecitiamo un intervento shock come l’azzeramento del cuneo fiscale proposto e sollecitato dal presidente Boccia. Un esempio concreto in cui interessi di imprese e famiglie convergono: le aziende assumono e con il lavoro assicurano ai giovani il lavoro e quindi un reddito dignitoso”, ha concluso il presidente di Sicindustria.