“Questo Festino costa troppo”, parte l’attacco del Pd al sindaco Orlando. La polemica sui costi della tradizionale manifestazione religiosa del 14 luglio arriva dal vice-capogruppo a Sala delle Lapidi Sandro Leonardi.
Secondo l’esponente renziano, infatti, “spendere oltre 250 mila euro per il Festino di Santa Rosalia, mentre la città affoga nei disservizi, è l’ennesima arma di distrazione di massa del sindaco Orlando”. Non è la prima volta che dal gruppo consiliare del partito democratico partono bordate contro il sindaco. I rapporti tra il Pd e Orlando seguono un andamento molto irregolare. Nonostante i tentativi di alcuni “pontieri”, Giuseppe Lupo tra gli altri, il primo cittadino non è molto popolare dalle parti di via Bentivegna.
Da Leonardi l’attacco è duro e non risparmia nessun aspetto dell’amministrazione. “Il Comune di Palermo – dice – non eroga quasi più servizi e quei pochi che garantisce sono pure sotto i minimi livelli di accettazione. La città è sporca, la differenziata al palo, gli autobus non funzionano, l’Amat è in perdita e i sindacati sono sul piede di guerra, la pressione fiscale alle stelle, gli investimenti sono ridotti al lumicino, gli operatori del sociale attendono da mesi di essere pagati: una catastrofe di cui soltanto il sindaco sembra non accorgersi. Non sarebbe stato meglio spendere questi soldi per risolvere almeno qualche emergenza?”.
Dietro le pesanti critiche dell’esponente democratico c’è la guerra neanche troppo sotterranea tra il Pd e Orlando. Non è un mistero che nonostante il dialogo in corso con lo stesso Renzi, in Sicilia il sindaco di Palermo sia guardato con sospetto dai democratici. Uno dei motivi è la sua gestione definita “poco collegiale” dai consiglieri della sinistra. Proprio dal Pd provengono gli stimoli più forti per mettere in campo, per le prossime elezioni comunali, un candidato alternativo all’attuale sindaco. Ma c’è un altro retro pensiero che agita i sonni democratici, ossia il timore che Orlando possa candidarsi alla presidenza della Regione. Ipotesi, questa, che scompaginerebbe tutti i piani renziani.
Nel caso dell’attacco di Leonardi, poi, c’è una coincidenza che fa pensare. Il consigliere, infatti, è il marito dell’assessore regionale all’Energia e servizi Vania Contrafatto. L’esponente del governo Crocetta, nei giorni scorsi in piena emergenza rifiuti, è stata il bersaglio preferito di Leoluca Orlando. Una polemica dura, quindi, che parte da lontano e che animerà i mesi che precederanno le prossime scadenze elettorali.