Il punto di Enrico Trantino: “Sul caso Sea Watch l’ideologia ha prevalso sul diritto”

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enrico trantino - sea watch

Di Enrico Trantino – La vicenda della Sea Watch, da qualunque prospettiva la si voglia osservare, è inevitabilmente condizionata da un portato ideologico.

enrico trantinoHo letto richiami allo stato di necessità, ma non ho compreso quale fosse il pericolo di danno grave alla persona (considerato che l’unico migrante con seri problemi di salute è stato fatto sbarcare con il figlio).

Ho letto della “azione eroica” della comandante Carola Rackte, che pur potendo dirigere la nave (in dodici giorni di tempo, teoricamente, avrebbe potuto raggiungere un porto in almeno altri quattro continenti) ha voluto sfidare l’Italia e le sue leggi, al solo evidente scopo di provocare un aspro scontro politico.

Non mi piacciono i toni di Salvini, perché rischiano di far passare la fermezza per intolleranza e consentono a certi coglioni di dare sfogo alle peggiori manifestazioni di razzismo; ma il dato di fatto è che le navi delle ONG non provano a approdare in altri Paesi, sapendo che lì non sarebbero ugualmente accolti, ma che in essi ci sarebbe maggiore coesione popolare a sostegno del respingimento e minore strumentalizzazione.

Spesso incentriamo il dibattito su più o meno Europa. Il problema, temo, è che non ci chiediamo mai se più o meno Italia, dando l’immagine di un Paese irrimediabilmente spaccato e privo di un orgoglio nazionale.

Retorica? Forse. Ma preferisco la retorica, se finalizzata alla costruzione di un’identità, al cinismo e calcolo politico di chi confida nelle sventure umane per trarre consensi.