La questione dell’accoglienza dei rom in via Felice Emma, tra via Altofonte e la borgata di Pagliarelli, è stata superata. Dopo una serie di incontri tra l’assessore comunale Giuseppe Mattina e i residenti della zona, grazie alla fondamentale mediazione del consigliere comunale della Lega Igor Gelarda, la soluzione si è trovata.
In una delle due ville andrà ad abitare una famiglia rom con due bambini, un altro appartamento sarà assegnato a una famiglia palermitana; non ci sarà dunque la paventata invasione di oltre un centinaio di rom semplicemente spostati dal campo nomadi della Favorita.
“Ci hanno detto all’inizio che eravamo razzisti ma noi residenti di via Felice Emma non lo siamo affatto, siamo per una vera integrazione che significa anche suddividere in varie zone della città i Rom che si trovano nel parco della Favorita. Era impensabile portare oltre cento persone in un piccolo quartiere residenziale dove ci conosciamo tutti e dove c’è una strada senza uscita. Siamo quindi contenti che la questione si sia risolta e che nella villa confiscata andrà una famiglia con due bambini”. Lo dice Giovanna Di Franco, portavoce dei residenti di via Felice Emma, dove si trovano appunto le due ville confiscate alla mafia su cui si è aperta la polemica perché destinate a famiglie Rom.
Il Comune ha deciso di destinare una parte degli spazi a una coppia rom con due bambini piccoli e un’altra a una famiglia palermitana inserita nella lista dell’emergenza abitativa. L’accordo tra il Comune e i residenti finalmente è stato trovato e sarà presentato nel pomeriggio a palazzo delle Aquile alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore Giuseppe Mattina, che parleranno anche della dismissione del campo Rom. Saranno presenti anche i residenti di via Felice Emma e i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che hanno partecipato agli incontri.
“Siamo ben lieti di poter integrare questa famiglia rom, ma l’ipotesi di portare qua tutte le famiglie – aggiunge – avrebbe fatto soltanto spostare il problema da una parte all’altra della città e nasconderlo, alterando e destabilizzando la nostra comunità”.
La seconda villetta, con il Comune che si farà carico di tutte le opere, sarà trasformata in un piccolo parco urbano con giardino aperto al quartiere e la possibilità di organizzare all’interno attività per bambini e anziani. “Questa storia dei Rom alla fine – conclude Di Franco – è servita per far venire alla luce una serie di problematiche che abbiamo da anni, come la mancanza di spazi, di illuminazione pubblica, la conduttura dell’Amap che l’amministrazione comunale adesso ha promesso che farà”.
“Siamo molto soddisfatti di avviare alla conclusione il negoziato relativo alla ricollocazione di una famiglia Rom del campo nomadi in via Felice Emma – afferma Igor Gelarda (nella foto), capogruppo “Lega Salvini premier” in Consiglio comunale. “Dopo tre incontri che hanno visto la partecipazione dell’assessore Mattina, dei residenti e della Lega sembra che una soluzione dignitosa per tutti sia stata raggiunta. Grazie alla mediazione decisiva della Lega – sottolinea Gelarda – abbiamo rivisto la soluzione estemporanea del problema, che vedeva la semplice ricollocazione dei Rom in questa area, in un modello di possibile riorganizzazione del principio di solidarietà ed accoglienza”.
“Siamo doppiamente soddisfatti – insiste Igor Gelarda – perché sono state tenute in assoluta considerazione le istanze degli abitanti, l’amministrazione comunale ha preso atto di alcune gravi mancanze di servizi essenziali ed interverrà ed una parte del giardino diventerà un parco urbano autogestito dai residenti con la creazione anche di un circolo per il quartiere. Inoltre, nella riqualificazione del tessuto del quartiere, il Comune si impegna a fornire l’illuminazione elettrica e l’allaccio Amap. Non siamo per le deportazioni di massa, questa è la soluzione – precisa Gelarda – con un numero di nomadi che possono essere assorbiti da quel tessuto della città senza determinare scompensi. La città del domani la si costruisce dialogando con i cittadini e dando valore alle loro esigenze ed istanze, al di là di dove vivono”, conclude Igor Gelarda.