Immigrato iracheno inneggiava all’Isis, arrestato dalla Digos di Crotone

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decapitazione isis

Guardava video dell’Isis, anche i piu’ cruenti, e inneggiava alle stragi il cittadino iracheno, ospite del centro d’accoglienza di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, arrestato oggi dagli agenti della Digos. L’uomo, in più occasioni, avrebbe apertamente manifestato la sua appartenenza al sedicente stato islamico, come risulterebbe dalle indagini degli agenti.

Un soggetto, dicono gli inquirenti, “particolarmente violento e pericoloso, dedito alla quotidiana visione di video oltremodo cruenti riconducibili all’estremismo islamico”. Sul suo profilo Facebook postava filmati riconducibili al califfato islamico, volti all’esaltazione degli attentati terroristici eseguiti da affiliati dal Daesh in tutto il mondo, compreso quello compiuto a Manchester il 22 maggio scorso, costato la morte di 23 persone e 122 feriti gravi.

L’ iracheno, davanti alle immagini sugli effetti della strage, esultava inneggiando alla “Jihad” con le usuali frasi pronunciate in occasione di atti terroristici e di martirio. Le convinzioni religiose riconducibili all’Islam più radicale condivise dall’uomo emergono anche dall’azione di proselitismo svolta in merito all’attività dello stato islamico, alla natura e alle “giuste” finalità del califfato.

Nel corso di una conversazione captata dagli inquirenti, l’uomo disse alla sorella che, nonostante qualcuno gli avesse chiesto di rientrare nel suo paese d’origine per prendere parte attivamente alla “guerra santa”, la sua condivisione ai principi sottesi alla Jihad, lo avrebbe spinto a rimanere in Italia in quanto la sua missione sarebbe stata quella di “redimere gli infedeli”, dicendo espressamente, che “a queste persone dovrebbe essere tagliata la gola”.