Ha deciso di autosospendersi dal MoVimento 5 Stelle il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Termini Imerese. “Come tutti sapete – scrive sul suo profilo Facebook -, ieri mi è stata notificata una misura cautelare per un’indagine della procura di Termini Imerese. Certo è dura leggere quella ridda di accuse ma, come già detto, chiarirò tutto. Penso di non aver mai tradito il mandato che i bagheresi mi hanno affidato. Volevano che la città cambiasse completamente, che si riscattasse, che riacquistasse la dignità che gli è stata rubata. Ce la metto tutta, ce la mettiamo tutta, dalla mattina alla notte e penso che i risultati cominciano a vedersi”.
“Ho piena fiducia nella magistratura – aggiunge Cinque -, risponderò alle accuse e spiegherò tutto, anche a voi, ma ogni cosa va fatta a suo tempo. Nel mentre, però, ho deciso di autosospendermi dal MoVimento 5 Stelle. E’ così che ritengo debba comportarsi un amministratore. Il Movimento 5 Stelle è la mia seconda pelle e non posso permettermi che venga colpito, quindi che colpiscano me ma lascino in pace il Movimento 5 Stelle”.
“In un Paese civile il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque avrebbe dovuto già dimettersi dalla carica di primo cittadino”. Lo afferma il vice presidente dell’Ars Antonio Venturino alla luce dell’indagine dei carabinieri al Comune di Bagheria. “I fatti che emergono dalle intercettazioni pubblicate dalla stampa – afferma Venturino – sono tanto preoccupanti quanto gravissimi e chi ha fatto dell’onestà il proprio slogan elettorale dovrebbe comprendere che le parole sono pietre e vanno accompagnate dai fatti”.