Inchiesta “Sorella sanità”, in silenzio davanti al gup i 10 arrestati a Palermo

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corruzione nella sanità

Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti al Gup di Palermo Claudia Rosini, i dieci arrestati dell’operazione della Guardia di Finanza “Sorella sanità”, sul condizionamento degli appalti da 600 milioni per la fornitura di servizi agli ospedali e alle aziende sanitarie siciliane.

Dopo Fabio Damiani e Salvatore Manganaro, che sono in carcere, e dopo Antonino Candela, Giuseppe Taibbi, Angelo Montisanti, Crescenzo De Stasio (detto Salvatore), tutti ai domiciliari, a decidere di non rispondere agli interrogatori di garanzia sono stati pure gli imprenditori Francesco Zanzi, Roberto Satta, Ivan Turola e Salvatore Navarra.

Anche gli ultimi quattro sono ai domiciliari da giovedì della scorsa settimana. Il pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, con i pm Giacomo Brandini e Giovanni Antoci, ha già fatto “appello” al tribunale del riesame per ottenere il carcere per gli otto ai domiciliari, per altri cinque indagati attualmente liberi e gli arresti in casa per tre persone, fra cui il deputato regionale dei Popolari e Autonomisti Carmelo Pullara, indagato a piede libero. (Agi)