L’Ars ha dato il via libera alla norma salva-forestali: stanziati circa 16 milioni di euro

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L’Ars ha dato il via libera alla norma salva-forestali. Dopo giorni di pressioni e manifestazioni, città siciliane stretta nella morsa della protesta sono arrivati i soldi. Stanziati circa 16 milioni di euro. Con 37 voti a favore, 9 astenuti e nessun voto contrario l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato in mattinata la norma che stanzia i fondi per gli operai che si erano ribellati contro l’annuncio della mancanza di fondi per coprire il pagamento delle giornate lavorative.

Alcuni “pezzi” della maggioranza non hanno partecipato al voto, erano invece presenti deputati della minoranza (Forza Italia, Lista Musumeci, Pid-Grande Sud e Pds-Mpa) che hanno dichiarato partecipare per “senso di responsabilita'” e per garantire il numero legale. I parlamentari del Movimento 5 Stelle non erano in aula. I fondi recuperati con questa norma (10 milioni dal fondo di riserva per la sanità e 6 milioni dai capitoli di bilancio dell’assessorato Agricoltura) serviranno a far ripartire l’attività del bacino composto da circa 24 mila persone in Sicilia.

Una norma-tampone perché è necessaria però una delibera del Cipe, che dovrebbe riunirsi nei prossimi giorni, per sbloccare le ulteriori somme del Fondo di coesione sociale (circa 70 milioni) per garantire le giornate lavorative fino alla fine dell’anno. Secondo quanto annunciato dal sottosegretario Davide Faraone – libererà risorse per 650 milioni, 88 dei quali per i forestali.

L’approvazione della norma è arrivata dopo varie e lunghe riunioni della Commissione Bilancio per reperire le risorse. Passaggi sotto la pressione della piazza. L’Ars e’ stata rinviata a martedi’ alle 16.

“Non abbiamo votato perché c’era la pressione della piazza, così come è giusto che dal governo venga una proposta seria per l’utilizzo dei forestali. C’è una Sicilia in pieno dissesto idrogeologico, ci aspettiamo da parte del governo una proposta che possa dare stabilità ai lavoratori e consentirne il pieno utilizzo, perché non ci convince la teoria dei giorni che devono essere svolti per poi attingere alla disoccupazione”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, dopo il voto dell’Aula. 

“E’ in atto un processo di riforma costituzionale che interessa tutte le regioni. Non dobbiamo farci anticipare dallo Stato. Tutto il Parlamento, non una maggioranza, perché in ballo c’è la riforma dello Statuto, deve trovare una posizione condivisa, altrimenti lo Stato andrà avanti come sta facendo. Un Parlamento che nella piena autonomia legiferi compatto sugli atti importanti”. E’ l’appello del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone, a conclusione dei lavori d’Aula in merito al processo di riforma che sta interessando le Regioni.

“Uscire dalla logica dell’emergenza e della straordinarietà nel reperimento e nell’assegnazione delle risorse e tracciare un percorso chiaro per la stabilizzazione dei lavoratori forestali, così come quelli impegnati da anni come precari negli enti locali e nei cantieri di servizio, è anche questa una delle questioni centrali in Sicilia sul fronte dell’occupazione”. Lo afferma il vice presidente vicario dell’Ars Antonio Venturino.

“A proposito dei forestali bisogna percorrere nuove strade per rendere questi lavoratori ancora più produttivi facendoli diventare una risorsa e non un problema – prosegue Venturino -. Bisogna agire con una seria riforma superando le criticità, attraverso una legge organica che regoli una volta per tutte il comparto nel rispetto della valorizzazione delle risorse che non possono essere sempre utilizzate nella forma dell’assistenzialismo. Non è possibile pensare, inoltre, che ci siano ancora operatori che fanno 151 giorni, 101 giorni e altri 78. Non è pensabile che si possano avere lavoratori di serie A e altri di serie B”. 

“I fatti dimostrano che con le proteste, i blocchi e le manifestazioni la politica trova sempre una soluzione e i fondi necessari – aggiunge Venturino – ma ritengo che sia giunto il tempo di uscire fuori dalle logiche della vecchia politica, che ha ritenuto di usare queste persone come massa di manovra a scopo elettorale. Si può regolare il settore senza ulteriori spese”.

In commissione Lavoro all’Ars dal 18 aprile 2014, inoltre, sono fermi due disegni di legge, a firma del vice presidente vicario Antonio Venturino che puntano alla definitiva stabilizzazione del personale precario degli enti locali nella Regione. “Le mie proposte di legge – conclude Venturino – rimangono inascoltate da oltre un anno e mezzo, credo si debba il tempo di fare un passo avanti, quello definitivo, per offrire un futuro sereno a tutti i precari siciliani, pertanto confido nel nuovo assetto del Governo Crocetta”.

 

“Abbiamo approvato una norma che permette ai lavoratori di riprendere l’attività, in attesa della delibera Cipe necessaria a sbloccare l’intera somma per arrivare a fine anno”, afferma il presidente della Prima commissione dell’Ars e capogruppo del Pd Antonello Cracolici, “abbiamo agito in una situazione di emergenza, tenendo conto delle difficile condizione finanziaria della Regione e abbiamo operato con grande senso di responsabilità”.