Il terrore delle belve islamista colpisce ancora gli innocenti. Ancora una volta è la Francia nel mirino. Nel giorno della festa nazionale del 14 luglio, a Nizza, un camion si è scagliato sulla folla riunita a guardare i fuochi d’artificio sulla Promenade des Anglais.
Il mezzo, lanciato a velocità folle, ha falciato decine di persone riunite sul lungomare. Dal camion, che procedeva zigzagando per colpire più passanti possibile, sono stati esplosi anche colpi d’arma da fuoco. L’attentato ha causato, secondo un bilancio ancora provvisorio, 73 morti e almeno 100 feriti.
Secondo la Procura non ci sono dubbi sulla matrice: “E’ stato un attentato”. L’autista del camion è stato ucciso, ma di lui ancora non si sa nulla. Così come poco si sa sul numero di persone che erano a bordo del tir. Subito dopo l’attentato sono circolate una serie di notizie su un secondo uomo in fuga, che avrebbe preso anche degli ostaggi, notizia poi smentita dal portavoce del ministero dell’Interno francese Pierre-Henry Brandet.
Quel che è certo è che si è trattato di una dinamica completamente diversa rispetto agli attentati che hanno colpito Parigi e Bruxelles, ma altrettanto micidiale. I racconti dei testimoni sono terrificanti: la fuga disperata per trovare riparo, correndo tra decine di corpi immobili, teste insanguinate e membra staccate. In molti si sono rifugiati nei locali, bar e ristoranti.
“Siamo rimasti nascosti per un tempo interminabile”, hanno raccontato “c’erano corpi ovunque”. Un ristoratore italiano ha visto entrare nel suo locale centinaia di persone, tutte stipate nel suo ristorante in cerca di salvezza. I taxi hanno iniziato a caricare gratuitamente le persone per portarle in salvo. I video con la gente terrorizzata che fugge hanno fatto il giro dei social. Così come le foto, con i teli blu a coprire i corpi delle vittime.
Che il bilancio sarebbe stato pesante si era capito sin dall’inizio. Il tir ha iniziato la sua folle corsa alle 22.30 ed ha percorso alla massima velocità “tutto il lungomare fino al centro, dove c’erano migliaia di parsone per la serata di festa”, ha riferito un testimone.
La procura ha parlato subito di “bilancio pesante”. Prima di 30, poi addirittura di 60 morti e di un “numero enorme” di feriti. Poi la polizia è arrivata a 73 morti. Ma il bilancio sembra tragicamente destinato ad aumentare. Il presidente francese, Francois Hollande, ha lasciato Avignone per rientrare d’urgenza a Parigi e partecipare alla cellula di crisi del ministero dell’Interno alla Place Beauvau, mentre sono stati rafforzati i controlli ai confini con la Francia.
I jihadisti dell’Isis hanno festeggiato per il sanguinoso attacco a Nizza. Su account Telegram affiliati al sedicente Stato islamico sono stati pubblicati messaggi di giubilo, dichiarando che l’azione è stata una vendetta per la morte del comandante militare dello Stato islamico Omar Al Shishani in Iraq.
L’unità di crisi della Farnesina, intanto, ha attivato un numero di crisi per gli italiani a Nizza. Per domattina alle nove, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha convocato una riunione tecnica del Comitato per l’ordine e la sicurezza.