La fregata Bergamini della Marina militare ha concluso la sua partecipazione all’operazione antipirateria europea Atalanta, nel corso della quale ha svolto compiti di presenza e sorveglianza nel Golfo di Aden e nell’Oceano indiano, lungo linee di traffico marittimo, strategiche per gli interessi nazionali ed europei.
Tra i compiti della missione, nel più ampio quadro della “Naval Diplomacy”, l’unità ha contribuito a consolidare i rapporti di collaborazione con i Paesi dell’area e con le comunità locali. Nei prossimi giorni nave Bergamini farà rientro a Taranto. Dal 15 febbraio l’unità ha operato ininterrottamente nel dispositivo “Eu Navfor Somalia”, contribuendo a contrastare la pirateria nell’area attraverso il pattugliamento delle acque maggiormente a rischio e percorrendo oltre 14.700 miglia, per complessive 1740 ore di moto, oltre 140 le ore di volo – di cui 27 notturne – dei due elicotteri imbarcati, 18 visite consensuali a imbarcazioni in acque somale, 18 missioni di “Intelligence, Surveillance and Reconnaissance” di raccolta dati, 31 missioni di pattugliamento “Surface Surveillance Control”, 33 giorni di pattugliamento nelle acque litoranee somale e 23 interrogazioni a mercantili e natanti. La nave ha anche scortato per due giorni il mercantile Juist del World Food Programme.
L’operazione Atalanta, decisa dal consiglio europeo nel novembre del 2008, è di fatto la prima operazione militare a carattere marittimo a guida europea. L’operazione nasce per contrastare la pirateria nell’area del Corno d’Africa (Golfo di Aden e bacino Somalo), che continua a rappresentare una minaccia per la libertà di navigazione del traffico mercantile e in particolare, per il trasporto degli aiuti umanitari del World Food Programme.
Alla missione partecipano unità navali e velivoli dislocati in area per la sorveglianza ed il riconoscimento di attività sospette riconducibili al fenomeno della pirateria.