La nomina di Antonio Ingroia a capo di Sicilia digitale spa finisce sul tavolo della Corte dei Conti e dell’Autorità Anticorruzione. Il Codacons, infatti, ha presentato oggi un esposto ai due enti di controllo, chiedendo di fare luce sulla correttezza dell’operato della Regione.
“E’ dovere pubblico per i soggetti ai quali è demandata una funzione implicante maneggio di denaro o beni pubblici – scrive l’associazione nell’esposto – di rendere conto della correttezza di gestione, con un rispetto ancor più rigoroso di giudizi e valutazione di probabilità e opportunità delle operazioni poste in essere nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, oltre che nell’ottica di correttezza e trasparenza della PA”.
Il Codacons ha chiesto alla Corte dei Conti e all’Anac di aprire una indagine sul caso, per verificare la correttezza dell’intera procedura che ha portato l’ex pm antimafia a capo della partecipata regionale ed eventuali danni erariali per la collettività.