La Sicilia dovrà restituire all’Unione europea 290 milioni di euro non spesi

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La Regione Sicilia non riesce a spendere i fondi Unione europea e dovrà restituire a Bruxelles oltre 290 milioni di euro. Si tratta di finanziamenti legati al Programma operativo regionale del Fers 2007/2013. E’ quanto emerge dal Rapporto Finale di Esecuzione che sarà presentato al Comitato di sorveglianza che si riunirà domani all’Albergo delle Povere di Palermo.

Su 4,359 miliardi rimasti in dotazione al programma dopo le dieci rimodulazioni operate nel corso degli anni – è spiegato nell’analisi pubblicata da Franco Garufi sul sito del Centro Pio La Torre – la spesa certificata ad una settimana dalla definitiva chiusura delle procedure previste ammonta a 4,067 miliardi.

“Si tratta di un risultato negativo, del resto atteso, ma è stato almeno evitato il disastro che s’era affacciato alla fine del 2015, nel momento in cui oltre un miliardo di spesa risultava a rischio”, sottolinea l’economista. I programmi che hanno subito i maggiori ritardi sono quelli relativi all’Asse 5 “Sviluppo e Competitività dei sistemi locali” che è riuscito a spendere solo il 75 per cento della dotazione prevista (380.972.000 di dotazione contro appena 288.038 milioni di spesa certificata). Peggio ancora è andato l’Asse 7 sulla “Governance”, quello che avrebbe dovuto sostenere finanziariamente la riforma dell’Amministrazione regionale, fermo al 74 per cento (ha speso solo 27.134.000 sui 36.060.000 assegnati). Male sono andati anche i grandi progetti, con l’eccezione della rete tranviaria di Palermo, che ha speso il 100 per cento del programmato.