Lampedusa: dopo la sconfitta, parla Giusi Nicolini: “Punita per aver detto molti no”

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Lampedusa:  dopo la sconfitta elettorale che l’ha vista arrivare al terzo posto tra i candidati alla carica di sindaco delle Pelagie (c’è anche Linosa), parla Giusi Nicolini. “Beh, sapevo di correre questo rischio. Ma ho pensato che valesse la pena provarci per continuare in questo importantissimo percorso di svolta. La mia ricandidatura a Lampedusa ha mostrato a tutti che non sono una carrierista: potevo accettare incarichi o candidature che mi avevano offerto. E non l’ho fatto. Purtroppo sono stata punita”, ha detto a la Repubblica il sindaco uscente di Lampedusa, Giusi Nicolini, battuta alle amministrative da Salvatore Martello, che ritorna sullo scranno di primo cittadino dopo 15 anni.

“Attorno al mio avversario Martello – ha aggiunto – si sono coagulati interessi che con me erano stati soffocati, non avevano più rappresentanza. La mia sostanza amministrativa è stata di aver fatto scelte dure a favore della legalità, a difesa del suolo e dell’ambiente. Non abbiamo pagato le imprese coinvolte nelle inchieste giudiziarie, ci siamo costituiti parti civili in delicati processi. Questo Comune, prima di me, era amministrato da un sindaco, De Rubeis, condannato in appello a 7 anni per corruzione. Beh, i suoi voti, l’altra volta dispersi, stavolta sono andati a Martello”.

“Quest’isola – ha ricordato Nicolini – cinque anni fa, nell’immaginario collettivo, era la porta dell’inferno, non dell’Europa. Bisognava spezzare l’isolamento, pretendere dalle istituzioni una risposta solidale: qui è venuto pure Barroso, l’abbiamo fatto inchinare davanti alle bare. Oggi Lampedusa non è più l’unica via d’accesso in Europa e non è più neppure il luogo di vacanza dove si fa il bagno con il morto. Il turismo, con una sola pausa, dal 2012 è in costante crescita”.

“Io non ho chiesto nulla – ha aggiunto -. Ho fatto sapere solo, prima che si chiudessero le liste, che a Lampedusa c’erano due candidati che provengono dal Partito democratico. Il Pd siciliano non mi piace, credo che ci sia stata una degenerazione della sua politica negli ultimi anni che ha favorito l’avanzata dei Cinque stelle. Ma continuerò il mio lavoro in segreteria. Spero solo che questa mia battuta d’arresto a Lampedusa non venga letta come la sconfitta dei sindaci che predicano l’accoglienza solidale degli immigrati”. Unica consolazione un sms di Matteo Renzi: “Mi ha detto di non abbattermi e di proseguire nell’impegno. Gli ho risposto che mi prendo una breve vacanza e ricomincio con più energia di prima”. (ITALPRESS).