Attacco dell’Isis alla Ong Save the Children nella città afghana di Jalalabad. Almeno tre morti accertati, un poliziotto e due civili, e 14 feriti nell’attacco al quartier generale della organizzazione non governativa.
Il commando, composto da quattro terroristi, è riuscito a fare irruzione nell’edificio e si è barricato all’interno finché l’intervento delle teste di cuoio afghane non ha permesso di liberare il complesso di quattro piani.
E’ l’ennesimo attacco contro un’organizzazione umanitaria in Afghanistan, un Paese in cui la sicurezza si è gravemente deteriorata negli ultimi due anni. Stavolta a rivendicarlo non sono stati i talebani ma Isis Khorasan, il braccio afghano del gruppo jihadista molto attivo nella provincia di Nangarhar, vicino al confine con il Pakistan.
L’attacco è cominciato poco dopo le 9 di mattina, quando un kamikaze ha fatto esplodere un’auto imbottita di esplosivo al cancello del complesso, aprendo un varco verso l’interno. All’interno pare ci fossero in quel momento una cinquantina di volontari e dipendenti della Ong. Uno di loro è riuscito a fuggire da una finestra e ha raccontato di aver visto un uomo armato colpire il cancello principale con un lanciarazzi.
Le forze di sicurezza hanno immediatamente isolato l’area e dopo un’ora sono scesi in campo decine di uomini delle forze speciali afghane. “Sento due terroristi. Ci stanno cercando, pregate per noi. Informate le forze di sicurezza”, ha ‘twittato’ qualcuno dall’interno. All’esterno intanto si radunavano parenti e familiari delle persone impiegate nell’organizzazione.
Qualche ore dopo l’inizio dell’attacco, Save The Children ha espresso i propri timori per la sicurezza del personale: “Siamo devastati. La nostra prima preoccupazione è la sicurezza del nostro staff. Siamo in attesa di ulteriori informazioni dal nostro team”. Nulla di più. Alle due del pomeriggio ora locale, il bilancio fornito dal portavoce del governatore della provincia di Nangarhar, Attaullah Khoghyani, era di un membro delle forze di sicurezza e un civile morti, oltre ai 14 feriti. Poi un altro civile è si è aggiunto alla lista dei caduti.
Dal tetto dell’edificio, si vedevano levarsi pennacchi di fumo. Secondo il portavoce, gli assalitori indossavano uniformi militari. Oltre al kamikaze, almeno due terroristi sarebbero stati uccisi.
Save the Children lavora in Afghanistan dal 1976 e opera in 16 delle 34 province del Paese. L’Organizzazione realizza progetti per la protezione dell’infanzia, progetti di educazione, salute e nutrizione, interventi per contrastare e prevenire la povertà delle famiglie e dei bambini, e di risposta alle emergenze; sono 700mila i bambini afghani che l’Ong riesce a raggiungere.
I talebani hanno preso le distanze dall’attacco, rivendicato invece con un comunicato dai jihadisti dello Stato islamico che affermano: “Quattro uomini armati con un’autobomba, tre giubbotti esplosivi e altri ordigni hanno attaccato una fondazione che appartiene ai Crociati, l’Onu e un gruppo di donne svedese che vogliono far proseliti tra i musulmani”.