Lo Stato pagherà l’affitto al posto dell’inquilino moroso ma incolpevole. Entrerà in vigore il 9 agosto 2016, infatti, il decreto delle Infrastrutture che fissa il riparto dei 59,7 milioni di euro (12mila euro al massimo a persona) per i “morosi incolpevoli”, cioè gli inquilini che non riescono a pagare l’affitto perché in situazione di indigenza.
Il decreto definisce le caratteristiche dei beneficiari cioè di coloro che si trovano nell’impossibilità di provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare.
Ad esempio, ricorrono i casi previsti dalla legge per la perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro; cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.
Inoltre, per accedere ai contributi pubblici il Comune dovrà effettuare delle verifiche sul reddito del beneficiario già destinatario di un atto di intimazione di sfratto per morosità, con citazione per la convalida. Altri requisiti sono espressamente indicati nel decreto che offre un aiuto concreto agli inquilini in difficoltà per tutelare il diritto dei cittadini a vivere in un alloggio nonostante le sopravvenute precarie condizioni economiche.