“I genitori di Roberta Siragusa sono sotto choc per quello che è accaduto. Non avrebbero mai immaginato che potesse accadere una cosa del genere. Anche perché non c’era un quadro di maltrattamenti del ragazzo a Roberta”. A dirlo è l’avvocato Giuseppe Canzone che assiste la famiglia di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni uccisa e gettata in un burrone a Caccamo.
“Erano fidanzati da un anno e mezzo circa – dice Canzone – con le dinamiche di ogni coppia, ma nulla che lasciasse presagire quello che è drammaticamente successo”. “La famiglia non riesce a darsi pace e non fa che chiedere giustizia per questo tragico fatto”, aggiunge Canzone.
Prima dell’autopsia, prevista per martedì pomeriggio, è in programma, all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo, una tac sul corpo senza vita di Roberta. L’esame potrebbe svelare alcuni particolari sullo stato del cadavere della ragazza il cui corpo era parzialmente bruciato. Gli inquirenti vogliono accertare eventuali segni di violenza sul cadavere: tracce di strangolamento o percosse.
A portare gli inquirenti sul luogo di ritrovamento del corpo di Roberta è stato il findanzato, Pietro Morreale fermato con le accuse di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Oggi il comandante della Compagnia di Termini Imerese Federico Minicucci ha fatto visita ai familiari della ragazza ai quali ha espresso la vicinanza e il sostegno dell’Arma.
Martedì parteciperà all’esame autoptico anche l’avvocato Giuseppe Canzone, il legale della famiglia di Roberta Siragusa.