Lucia Borsellino sarebbe in pericolo, assegnata auto blindata e tutela armata

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L’ex assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, 46 anni, sarebbe in pericolo. Tanto che alla vigilia di Ferragosto il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza del ministero dell’Interno ha disposto che la figlia del giudice Paolo, assassinato assieme alla sua scorta nella strage del 19 luglio 1992 in via D’Amelio venisse concessa un’auto blindata e la tutela armata di due agenti della Polizia di Stato. La decisione sarebbe legata alle indagini in corso sulla sanità siciliana.

 

La decisione, secondo quanto si apprende sarebbe legato alle indagini sulla sanità siciliana e anche, ma non soltanto, ai numerosi esposti presentati dalla figlia del magistrato quando era assessore regionale. In quella veste Lucia Borsellino ha fornito ampia collaborazione agli inquirenti, come riconosciuto anche dal capo della Procura di Palermo all’indomani dell’arresto di Matteo Tutino, ex primario del reparto di chiarurgia maxillo facciale dell’ospedale Villa Sofia di Palermo e medico personale del presidente della Regione, Rosario Crocetta.

 

La famiglia di Lucia Borsellino ha accolto con sorpresa l’assegnazione della scorta e dell’auto blindata all’ex assessore regionale alla Salute. Si tratta di una decisione che, a giudizio dei familiari, avrebbe avuto senso quando Lucia Borsellino era in carica. In assenza di una spiegazione ufficiale, la decisione viene messa in relazione a una generica indicazione di rischi che sarebbe stata fatta da una “fonte” riservata.

 

L’eventuale pericolo troverebbe un riscontro indiretto nelle parole del fratello di Lucia, Manfredi Borsellino, che un mese fa durante un incontro con il capo dello Stato ha parlato delle “ostilita'” e delle “offese” rivolte alla sorella da un anno a questa parte. L’assegnazione di un dispositivo di protezione sta facendo rivivere alla famiglia dell’ex assessore, che non ne fa mistero, un clima di emergenza che sembrava chiuso 23 anni fa.