Mafia: catturato Giovanni Vitale “il Panda”, il capomafia di Resuttana

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Mafia: catturato dai carabinieri Giovanni Vitale detto “il Panda”, 47 anni, il capomafia di Resuttana, latitante e ricercato da due mesi, si nascondeva in una casa tra Montelepre e Giardinello, nel Palermitano. Le sue ricerche sono state coordinate dai pm della Dda Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia, Amelia Luise e Annamaria Picozzi. A dicembre scorso la corte d’appello di Palermo, davanti alla quale pende il processo in cui Vitale è imputato di estorsione aggravata, ha emesso a suo carico il decreto di latitanza. Il capomafia è stato condannato in primo grado a 8 anni e 4 mesi per mafia ed estorsione, nel processo Apocalisse che vedeva imputati decine di boss e gregari delle cosche palermitane.

Vitale si trovava con il suo fiancheggiatore, Salvatore Billeci (nella foto a fianco), 33 anni, operaio incensurato, che, alla vista dei militari, ha tentato di fuggire attraverso una finestra sul retro dello stabile. Da giorni venivano seguiti i movimenti della moglie di Vitale che li ha condotti fino al covo. “Si è tradito per troppo amore”, spiegano dal comando provinciale dell’Arma. All’operazione hanno partecipato circa 50 Carabinieri per la circondare il casolare, supportati dall’alto da un elicottero. Vitale era delegato alla gestione delle estorsioni, alle dirette dipendenze di Giuseppe Fricano, già reggente del mandamento mafioso di Resuttana.

Nel 2014, nell’ambito dell’operazione “Apocalisse”, era stato eseguito un provvedimento restrittivo nei confronti di più di cento indagati, ritenuti responsabili, a diverso titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata e continuata, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, rapina, detenzione illegale di armi e munizioni, danneggiamento e incendio, tutti reati aggravati dalle modalità e finalità mafiose, consentendo di ricostruire l’organigramma delle famiglie mafiose di San Lorenzo, Partanna Mondello e Resuttana, nonché di accertare la “nascita” della nuova famiglia mafiosa Pallavicino/Zen. In quel contesto, Giovanni Vitale Giovanni era responsabile di due vicende estorsive aggravate e continuate, in concorso, commesse nel 2012.

In passato, era stato già arrestato per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e per tentata estorsione, e nel 2016, si è reso inoltre responsabile di diverse violazioni agli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Dallo scorso 11 ottobre era di fatto latitante, non più reperibile a casa, non ottemperando alla prescrizione relativa all’obbligo di presentazione presso le forze di polizia.