Il Csm ricostituisce un apposito comitato con il compito di “elaborare pareri e proposte” e per la lotta alla criminalità organizzata.
Questa la decisione presa all’unanimita’ ieri sera dal Plenum che ha approvato una delibera proposta dalla sesta commissione, di cui e’ relatore il togato di Area Pier Giorgio Morosini, che e’ stato gip a Palermo per il processo sulla presunta trattativa Stato-mafia.
La ricostituzione del comitato, che era gia’ stato creato dal Csm negli anni passati, all’epoca dell’omicidio del generale Dalla Chiesa e poi del magistrato Rosario Livatino, potrebbe preludere a istituire una commissione ‘ad hoc’ sul tema. Una sessione di lavori del plenum, come prevede la delibera, verra’ dedicata proprio a una riflessione sul contrasto alla criminalita’ mafiosa.
Nella delibera approvata si rileva che “una miriade di recenti vicende giudiziarie” oggi “evidenziano significative novita’ nelle forme di manifestazione del crimine organizzato” e che i rapporti annuali della direzione nazionale anti mafia “segnalano come la presenza delle associazioni di stampo mafioso ormai non sia piu’ confinata ad aree territoriali specifiche e a contesti sociali con appositi connotati socio-economici ma rappresenti una ‘questione nazionale'”.
I rapporti della Dna, rileva il Csm, “precisano come certe manifestazioni del crimine organizzato di stampo mafioso siano sistematicamente collegate a manovre corruttive su larga scala, a massicci fenomeni di evasione fiscale e riciclaggio”. In questo quadro, dunque, Palazzo dei Marescialli ha deciso di ricostituire il comitato “aperto a componenti esterni presso il Csm.
Tra i compiti previsti, la messa a punto di pareri e proposte sugli interventi legislativi per la lotta alla mafia, la verifica delle esigenze degli uffici giudiziari, tra cui la direzione nazionale anti mafia, anche attraverso un monitoraggio della situazione di quelli piu’ esposti, la raccolta e l’elaborazione di dati per formulare via via proposte.