Mafia: decine di migliaia di siciliani e 1 milione di italiani in piazza per ricordare le vittime innocenti

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”Circa un milione di persone in tutta Italia, in oltre 4.000 luoghi, parrocchie, associazioni, scuole, università, nelle carceri, negli uffici pubblici, nelle stazioni, che si sono fermate nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie per la XXIII Giornata dell’impegno e della memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera. Sono invece 40 mila le persone che hanno sfilato a Foggia, sede nazionale e piazza principale della Giornata”. Lo comunica l’Associazione Libera.

“Terra. Solchi di verità e giustizia” è il titolo dell’edizione 2018 che ha riunito quanti credono sia importante condividere gli ideali di legalità e giustizia che contraddistinguono da sempre l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti.

Catania è stata scelta come città-pilota in Sicilia per celebrare la XXIII Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie, ma in numerose piazze siciliane sono stati promossi appuntamenti ed eventi per un collegamento ideale con tutte le piazze italiane.

A Catania, oltre 10mila persone hanno partecipato al corteo che si è snodato da piazza della Repubblica, guidato da 150 familiari delle vittime innocenti delle mafie, seguiti dalle autorità civili (sindaci dei comuni siciliani con gonfaloni), militari ed ecclesiastiche, insieme con gli studenti di tutti gli ordini scolastici e universitari e dalle associazioni di volontariato provenienti da tutta la Sicilia. Inoltre, una serie di incontri pubblici sono stati organizzati come parte dell’iniziativa “100 passi verso il 21 marzo”, che hanno trattato temi andati dalla questione palestinese ad Auschwitz, dalle attività di salvataggio in mare delle Ong fino all’incontro pubblico “La grande sete della Sicilia”.

Al termine della manifestazione mattutina, i familiari delle vittime della mafia sono stati ospiti nel Palazzo degli Elefanti per un pranzo offerto da Libera e preparato dagli studenti dell’istituto alberghiero Karol Wojtyla di Catania.

Anche a Ragusa e nella sua provincia numerosi appuntamenti.  Per la “Giornata Internazionale della Donna”, per esempio, il presidio in formazione di Libera Modica ha promosso una giornata in memoria di Lea Garofalo, uccisa dalla mafia, e di Saveria Antiochia, donna che ha lottato per la giustizia e la verità. Sempre nell’ambito dei “100 passi verso il 21 marzo” il ciclo di iniziative promosse in questa provincia ha visto il lento e progressivo coinvolgimento della popolazione locale e dei giovani con momenti dedicati alla memoria anche a Scicli.

“Come ogni 21 marzo – afferma Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia – ci ritroviamo per camminare insieme e ricordare a noi stessi da che parte stiamo. Per dirci che non siamo quelli che si lamentano del male, ma coloro i quali si rendono conto che bisogna agire per sconfiggerlo il male.  Visto il tema di questa edizione, parleremo anche di come abbiamo permesso la devastazione delle nostre terre, ma parleremo sempre di memoria e impegno, di vittime di mafia, vittime di caporalato, di terrorismo, delle vittime del dovere e di chi ha lottato per fare e avere giustizia”.

Come Marielle Franco, barbaramente uccisa a Rio de Janeiro da due sicari insieme al suo autista, che verrà ricordata anche durante la Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie.

“Persone il cui unico torto è stato quello di vedere la realtà con gli occhi di chi sta male e soffre. Saremo in tanti a Catania – prosegue Porcaro -, ma soprattutto ci saranno i ragazzi e le ragazze, la faccia bella di una Sicilia che vuole essere la spina al fianco delle istituzioni che non fanno il loro dovere e alle quali chiedere non leggi spot ma politiche di prevenzione che parlino anche di lavoro. Noi siamo la democrazia che dobbiamo difendere. È ancora grande il dolore di chi ha perso un familiare, ancora vivo non solo per loro, memoria viva che rende vive le persone.  Con loro dobbiamo essere testimoni di quella speranza che ci tiene vivi. Non esiste un uomo, territorio o gruppo di persone che non abbia speranza. Ce lo ha insegnato chi è venuto prima di noi che, senza speranza, non ha senso vivere. Noi, adulti, educatori, genitori, non possiamo più permetterci di perdere la speranza. Lo dobbiamo ai nostri giovani e a chi verrà dopo di no”.

A Palermo, due i momenti importanti in programma. Al Cinema Lux dove, in contemporanea a Foggia e a tutte le altre piazze italiane, sono stati letti i 980 nomi delle vittime innocenti delle mafie; presenti circa 400  studenti dei licei palermitani, coinvolti dall’assessore comunale alle Politiche Giovanili, Giovanna Marano, e delegazioni di universitari. Una mattinata, voluta dal Comune di Palermo, ricca di contenuti anche grazie alla presentazione del docu-film dell’Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino”, alla cui visione hanno preso parte pure le sorelle di Ninni Cassarà, poliziotto ucciso dalla mafia il 6 agosto 1985, e quelli di Calogero Di Bona, l’agente penitenziario ucciso il 28 agosto 1979, al quale è stata dedicata la targa apposta sulla facciata del carcere Ucciardone di Palermo. Presenti Carmelo Pollichino, il referente di Libera Palermo, Calogero Ganci, e le massime istituzioni cittadine.

Nel pomeriggio all’anfiteatro Rocky Marciano del quartiere Zen 2, ad accogliere la città le associazioni Bayty Baytik Onlus, Laboratorio Zen Insieme e Lievito Onlus. Con i bambini, con i quali Libera lavora da tempo, sono stati letti anche i nomi delle vittime innocenti di mafia.

Manifestazioni anche a San Giuseppe Jato, con il ritrovo del corteo in piazza Falcone e Borsellino, davanti alla targa dedicata al piccolo Giuseppe Di Matteo, per la piantumazione di un ulivo in memoria di tutte le persone vittime innocenti delle mafie. E poi il corteo è arrivato davanti al Monumento dei caduti di Portella della Ginestra per la consueta lettura dei nomi. A Corleone, scuole, cooperative di Libera Terra, associazioni del territorio, cittadini e familiari di vittime si sono dati appuntamento in piazza Falcone e Borsellino animando una giornata organizzata anche su proposta del consiglio comunale. Presenti Placido Rizzotto, nipote dell’omonimo sindacalista ucciso da Cosa nostra il 10 marzo 1948, e Davide Triolo, figlio di Ugo, il giudice di pace, assassinato il 26 gennaio 1978. Solo da poco i suoi familiari hanno deciso di testimoniare il dolore di tale perdita.

I cronisti siciliani si sono dati appuntamento al Giardino della memoria di Palermo per ricordare tutte le vittime della mafia. Nel sito di Ciaculli, gestito da Unione cronisti e Associazione magistrati, il vice presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, il presidente dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, ed il componente del Consiglio direttivo siciliano, Antonella Romano. Per il presidente della sezione distrettuale dell’Anm di Palermo, il giudice Giovanna Nozzetti.

“Abbiamo reso il doveroso omaggio – ha detto Tuttoilmondo – a tutte le vittime della mafia. Ricordarli in questa solenne giornata è un dovere morale che attiene alla coscienza di chiunque voti la propria esistenza ai valori di libertà e di giustizia”.

Anche Confcommercio Palermo, così come tutto il sistema nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia, aderisce alla celebrazione della XXIII “Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie”, che, dal punto di vista nazionale, per l’edizione 2018 dal titolo “Terra. Solchi di verità e giustizia” ha come città principale Foggia e che per la Sicilia si organizza a Catania, ma con manifestazioni anche a Palermo. Confcommercio Palermo ritiene che sia fondamentale condividere gli ideali di legalità e giustizia che contraddistinguono da sempre l’impegno di Libera. “Si tratta – ha detto la presidente Patrizia Di Dio – di una manifestazione in linea con le tante iniziative promosse da Confcommercio a favore della legalità, della sicurezza e per la libertà d’impresa. In questa occasione, mi piace ricordare la manifestazione che organizziamo in novembre “Legalità mi piace!” proprio per ribadire in modo chiaro l’importanza del rispetto delle regole da parte di cittadini e imprese, ma anche tutte quelle attività che ogni giorno con il proprio lavoro onorano la memoria delle vittime innocenti”.