Stato-mafia, Mori: “Siano sentiti premier e ministri dal ’92 a oggi”

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Mori e obinu assolti

Tutti i presidenti del Consiglio, i ministri dell’Interno e i Guardasigilli dal 1992 ad oggi al processo trattativa Stato-mafia. E’ quanto ha chiesto l’avvocato Basilio Milio alla Corte di assise presieduta da Alfredo Montalto al termine dell’audizione dell’ex ministro dell’Interno nel primo governo Berlusconi ed attuale governatore della Lombardia, Roberto Maroni.

L’istanza è stata presentata per conto di Mario Mori, di Giuseppe De Donno e di Antonio Subranni, tutti imputati di “attentato e minaccia a corpo politico dello Stato”. I tre militari sostengono che – “poiche’ l’imputazione si concretizza in un reato pacificamente istantaneo (cioe’ con un inizio ed una fine, ndr) e non gia’ permanente. E premesso che, in spregio di cio’, la data di consumazione e’ fissata a partire dal 1992 (salvo poi farla retrodatare agli anni ’70) non e’ indicato il termine finale”.

Ecco la ragione per cui – sentito Maroni – la difesa chiede l’audizione di tutti i Presidenti del Consiglio, di tutti i Ministri della Giustizia e di tutti i ministri dell’Interno non gia’ escussi e che si sono susseguiti fino ad oggi e, segnatamente “Silvio Berlusconi, Lamberto Dini, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzo e Paolo Gentiloni; ministri dell’Interno: Antonio Brancaccio, Giovanni Rinaldo Coronas, Rosa Russo Jervolino, Enzo Bianco, Claudio Scajola, Giuseppe Pisanu, Annamaria Cancellieri, Angelino Alfano, Marco Minniti; Ministri della Giustizia: Alfredo Biondi, Filippo Mancuso, Vincenzo Caianiello, Giovanni Maria Flick, Oliviero Diliberto, Piero Fassino, Roberto Castelli, Clemente Mastella, Luigi Scotti, Francesco Nitto Palma, Paola Severino, Andrea Orlando”. Tutti dovrebbero – secondo l’intendimento di Mori, De Donno e Subranni – riferire in ordine alla ricezione di violenze o minacce da parte degli odierni imputati.