Per gli investigatori era il luogo in cui i nuovi boss di Palermo, arrestati nell’ambito del blitz antimafia dei carabinieri del Comando provinciale ‘Cupola 2.0’, si incontravano per discutere dei loro affari. Adesso per il negozio ‘Parrucchieri La Rosa Marco’ in viale Maria Santissima Mediatrice 100 è scattata l’interdittiva.
Ad adottarla è stata il prefetto del capoluogo siciliano, Antonella De Miro, dopo le risultanze dell’operazione antimafia. La decisione si è resa necessaria perché nel provvedimento di fermo, emesso dalla Dda di Palermo nei confronti di 48 persone tra cui Settimo Mineo, ritenuto l’erede di Totò Riina e nuovo referente di Cosa nostra palermitana, emerge che la parrucchieria di Marco La Rosa, uno degli arrestati, “era stato scelto quale luogo di elezione per gli incontri durante i quali si discutevano e pianificavano le strategie per il conseguimento dei fini del sodalizio mafioso”.
“La Rosa, tuttavia, non aveva un ruolo meramente passivo rispetto allo svolgimento di tali summit – spiegano i magistrati – ma si attivava al fine di far sì che i sodali potessero discutere fra di loro ed in maniera riservata dei propri affari, invitando di volta in volta con un pretesto i vari interlocutori a recarsi presso il detto esercizio commerciale, e così facendo da tramite fra di loro”. Il provvedimento interdittivo è comunicato al Comune di Palermo, per “i conseguenziali adempimenti di competenza”.