Mago Merlino, scoperti in Inghilterra sette frammenti di pergamena sulla storia di re Artù

0
439
mago merlino

Una nuova versione del mito di mago Merlino, di re Artù, della spada Excalibur e del Sacro Graal emerge da sette antichi frammenti di pergamena, scritti in francese medievale e  risalenti al XIII secolo.

La scoperta è stata fatta tra le pagine di un incunabolo del XV secolo, stampato a Strasburgo tra il 1494 e il  1502, custodito nell’archivio della Biblioteca Centrale di Bristol, nell’Inghilterra sud-occidentale, il cui argomento è del tutto scollegato dalla saga della Tavola Rotonda. Nei frammenti ritrovati si narra la storia della battaglia di Trèbes, con il commovente discorso di Merlino ai cavalieri di re Artù, guidando poi la carica con in mano lo stendardo del drago che sputa fuoco di Sir Kay, uno dei primi cavalieri della Tavola rotonda.

Emergono poi altri dettagli inediti su personaggi della battaglia legati alle quattro divisioni delle truppe di re Artù e sulla ferita riportata da re Claudas, il re franco nemico di Merlino e Artù. Dopo il ritrovamento, la direzione della Biblioteca di Bristol, informa il quotidiano inglese “The Guardian”, ha contattato la professoressa Leah Tether, presidente dell’International Arthurian Society, l’associazione di studiosi specializzati nella letteratura arturiana, che ha confermato l’importanza della scoperta.

Tether, docente di letteratura francese medievale e del ciclo arturiano all’Università di Bristol, ha annunciato che insieme a un gruppo di ricercatori dell’Università di Durham studieranno i nuovi documenti per accertarne l’origine e il valore. Secondo una prima ipotesi avanzata dalla professoressa   Tether, i frammenti potrebbero essere una versione dell'”Estoire de   Merlin”, proveniente dall’antica sequenza francese di testi nota come   “Ciclo della Vulgata” o “Ciclo del Lancelot-Graal”, ovvero   “Lancillotto in prosa”.

Si tratta di un ciclo di racconti legati al   mito arturiano utilizzati dallo scrittore inglese Sir Thomas Malory   (1415-1471) e rielaborati nella sua opera postuma “Le Morte d’Arthur”   (1485), che è stata successivamente la fonte di ispirazione per molti   romanzi moderni su re Artù e i cavalieri della Tavola rotonda. (Fonte Rai News)