Mario Biondo non si è suicidato, lo afferma ora la polizia catalana

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Mario Biondo non si è suicidato. A contestare la tesi ufficiale sulla morte del 29enne cameraman palermitano, trovato impiccato il 30 maggio 2013 nell’appartamento di Madrid in cui viveva con la moglie la presentatrice tv Raquel Sanchez Silva, è un perito spagnolo dei Mossos d’Esquadra la polizia regionale catalana.

A rivelarlo il quotidiano spagnolo La Vanguardia. Il caso Biondo, archiviato dalla giustizia iberica nel 2013, che lo  aveva catalogato come suicidio, era stato riaperto dalla procura di Palermo su richiesta della famiglia, che contesta la tesi ufficiale. Il perito del tribunale siciliano aveva confermato la tesi delle autorità spagnole, messa in dubbio tuttavia dai consulenti della famiglia.

Il rapporto firmato ora dall’agente della scientifica dei Mossos d’Esquadra, Lluis Duque, scrive La Vanguardia, aggiunge nuovi dubbi alla tesi del suicidio. Dunque critica l’operato degli inquirenti di Madrid e avanza l’ipotesi che Mario Biondo possa essere stato vittima di un omicidio. Potrebbe essere stato colpito alla testa mentre riposava sul divano di casa e poi appeso con una pashmina a uno scaffale metallico del salotto per simulare il suicidio.

Secondo media locali, anche la procura palermitana potrebbe orientarsi verso una archiviazione del caso. Una ipotesi cui si oppone la famiglia del cameraman. “Ci opporremo con tutte le nostre forze alla richiesta di archiviazione, ha detto la madre Santina D’Alessandro, la nostra battaglia per scoprire la verità su chi ha ucciso nostro figlio andrà avanti”.