Mario Ciancio Sanfilippo si difende: “Quei beni frutto del mio lavoro”

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Mario Ciancio Sanfilippo si difende e replica dopo la notizia del provvedimento di sequestro e confisca di beni per 150 milioni. “Nell’ambito del procedimento di prevenzione a mio carico ritenevo di avere dimostrato, attraverso i miei tecnici e i miei avvocati, che non ho mai avuto alcun tipo di rapporto con ambienti mafiosi e che il mio patrimonio è frutto soltanto del lavoro di chi mi ha preceduto e di chi ha collaborato con me. Ritengo che le motivazioni addotte dal Tribunale siano facilmente superabili da argomenti importanti di segno diametralmente opposto, di cui il collegio non ha tenuto conto” – afferma l’editore catanese.

Ciancio Sanfilippo aggiunge: “I miei avvocati sono già al lavoro per predisporre l’impugnazione in Corte di Appello. Sono certo – spiega – che questa vicenda per me tristissima si concluderà con la dovuta affermazione della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati, come dimostra la mia storia personale, la mia pazienza e la mia ormai lunga vita nella città di Catania”.

L’imprenditore ed editore conferma che il provvedimento del Tribunale di Catania, sezione misure di prevenzione, “con cui si dispone la confisca delle mie aziende e di alcuni miei beni” gli è stato notificato stamattina.