Matteo Salvini a Palermo: tour elettorale con La Vardera dallo Zen all’omaggio all’Albero Falcone

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Matteo Salvini,  leader della Lega, nel pomeriggio ha concluso il suo intenso giro a Palermo con un omaggio all’Albero Falcone, appena tre giorni dopo le manifestazioni per il 25esimo anniversario della strage di Capaci che hanno unito il Paese, proprio davanti a questo simbolo.

Dopo la mattinata alla Zen, accompagnato tra gli altri da Alessandro Pagano, tra i commercianti e le mamme del quartiere, a base di incontri estemporanei, cannoli e selfie, e a pranzo la full immersion nello street food con Nino u ballerino, tra panelle e milza, dopo aver galvanizzato il suo popolo e il candidato sindaco, l’ex Iena Ismaele La Vardera, ha posto una corona di fiori con un nastro tricolore alla base dell’albero, simbolo della resistenza antimafia.

“Ho chiesto di non fare il solito giro nel solito centro – ha spiegato all’AGI a conclusione di questa maratona palermitana – ma piuttosto di partire da una periferia e di chiudere con la speranza. Sono contento di questa giornata”. Girando per Palermo, ha detto il segretario della Lega, “sto vedendo che gli altri stanno spendendo milioni; vedo le facce di Orlando e Ferrandelli ovunque, ridono e non capisco perché. Noi cerchiamo di essere i piccoli che provano a dare una speranza vera ai palermitani, in una città dove i 5 Stelle tra firme false e altro sono messi come gli altri. Sono orgoglioso di potere dare una possibilità di cambiamento”.

Leoluca Orlando e Fabrizio Ferrandelli “sono due facce della stessa medaglia”, con quest’ultimo leader dei Coraggiosi sostenuto da Forza Italia e Cantiere popolare, ma anche da Totò Cuffaro, “e ci vuole davvero coraggio”, incalza, “noi siamo orgogliosi di essere diversi”.

“Se Falcone fosse ancora in vita avrebbe molto da fare – ha osservato Matteo Salvini- . Nella lotta contro la corruzione e il malaffare la magistratura fa, la politica non abbastanza quando ripropone vecchie facce e vecchi sistemi, quando c’è gente che entra ed esce dalla galera, quando viene fuori Mafia capitale, quando si certifica che l’immigrazione rende più della droga, anche nella Sicilia di Giovanni Falcone. Tanti stanno facendo tanto ma qualcuno ha la coscienza sporca”.

Falcone è un simbolo nazionale, Salvini lo sa bene e ribadisce che “la linea della Lega non cambia: uniti nel rispetto delle diversità tra Nord e Sud e quindi oggi a Palermo, lunedì a Bari, a Taranto e a Lecce, presto in Abruzzo. Non cambio idea”.