Maurizio Zamparini se ne va, anzi resta ma soltanto come consulente. Lo ha detto l’ormai ex patron rosanero nel corso di una intervista a Radio Kiss Kiss. “Sto portando avanti la cessione del Palermo con grande soddisfazioni perché so che sto lasciando in buone mani, il mio progetto con il club rosanero si è oramai concluso. Resterò nel consiglio d’amministrazione, farò da consulente perché la nuova proprietà non ne capisce molto di calcio”.
L’imprenditore friulano ricorda i momenti topici della sua presidenza: “Emozioni? Fanno parte della vita, a un certo momento tra le mani avevo in attacco Pastore, Cavani ed Hernandez. Dybala con me guadagnava 500mila euro, ma a un certo momento io sapevo che dovevo cedere, questo calcio mi ha stancato ed è passato il mio tempo. Sono molto contento della mia esperienza qui. La nostra Serie A – ha spiegato Maurizio Zamparini – risente della crisi del nostro paese, un paese disastrato rispetto agli altri soprattutto per quel che riguarda lo stato e le istituzioni. E’ deplorevole che uno sport come il calcio, che deve essere un serbatoio di valori, sia in realtà solo un serbatoio di sentimenti economici. Ormai il valore principale è il denaro”.
Zamparini interviene anche sugli episodi arbitrali accaduti nel corso della semifinale di Coppa Italia tra Juve e Napolil: “Quello che è successo ieri sera fa parte del calcio, non credo che l’arbitro voleva far vincere la Juventus: il Napoli in questo momento sta attraversando un periodo difficile, ma i tifosi non devono abbattersi. Gli azzurri non sono una super corazzata e per andare avanti in tutte le competizioni servono corazzate. In passato ho avuto calciatori di talento, poi purtroppo bisogna fare i conti con i bilanci”.