“Il creditore che, per negligenza e imperizia non cura il proprio credito, non può successivamente richiedere al debitore quei danni che, con un comportamento diligente, avrebbe potuto evitare”. Con queste motivazioni la sezione giurisdizionale della Corte dei conti (sentenza 654/2016) ha assolto Francesco Cucinotta, medico del Policlinico di Messina, dall’obbligo di rimborsare all’amministrazione ospedaliera le spese sostenute per risarcire un caso di malasanità in cui il professionista era coinvolto.
L’amministrazione ha pagato agli eredi di un paziente morto in ospedale somme non dovute e non può rivalersi sul medico anche se per quel fatto è stato riconosciuto colpevole in sede penale. La difesa del medico ha presentato la copia della transazione sottoscritta nel 2014 tra gli eredi e Allianz assicurazioni, con la quale Cucinotta aveva stipulato una polizza per responsabilità civile verso terzi, per chiudere la vicenda. L’azienda, invece, non solo si era rifiutata di partecipare all’incontro per la transazione ma ad accordo concluso aveva versato la seconda tranche all’ultimo degli eredi. Da qui l’assoluzione del professionista. (ANSA).
