Miccichè in aula: “I ddl collegati non sono capriccio e invenzione del Parlamento”

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“I ddl collegati non sono un capriccio o una invenzione del Parlamento, come è stato detto. Sono stati chiesti dall’esecutivo per velocizzare i tempi dell’approvazione del bilancio. Se potessimo prima votare questo collegato, che credo sia una iattura per tutti, e togliercelo dall’agenda credo che sarebbe un bene per tutti”. Lo ha detto nel pomeriggio il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in apertura di seduta, rispondendo alle dichiarazioni rilasciate alcuni giorni fa dal governatore Nello Musumeci che in riferimento allo stallo dei ddl collegati a Palazzo dei Normanni, dovuto al blocco di nuove leggi di spesa, aveva parlato di strumenti che “appartengono al Parlamento”.

“Noi non siamo stati fermi e non abbiamo tenuto nel cassetto alcuna legge. In in ogni caso i cassetti all’Ars sono aperti, non ci sono chiavi. Quindi volesse verificare lo può fare tranquillamente. Sono molto amareggiato perché si è detto che alcuni ddl sono nel cassetto “forse per favorire qualcuno”, ha proseguito Gianfranco Miccichè rispondendo ad alcune frasi pronunciate nei giorni scorsi dal governatore Nello Musumeci, che aveva lamentato la mancata approvazione della riforma del settore rifiuti. “Posso garantire al 100% che sulla legge sui rifiuti, a cui faceva riferimento il presidente della Regione, viene chiesta una accelerazione in aula da tutti i partiti. Nessuno sta cercando di tenere chiusa quella legge nei cassetti”. Miccichè ha replica a distanza al Governatore che, nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa aveva attaccato l’Ars.

“Non si può dare alcuna responsabilità a questo Parlamento su leggi non approvate – ha detto il presidente dell’Ars – ne sono state approvate tantissime, quando c’è stato il tempo di approvarle. Ma se da dicembre ad oggi siamo ancora con i collegati non è responsibilità del Parlamento. Se il parlamento fosse stato avvisato che c’erano problematiche finanziarie che stanno emergendo – ha proseguito Miccichè – già nel giugno di quest’anno probabilmente invece di andare appresso ai collegati avremmo potuto mettere in esame le leggi a cui fa riferimento Musumeci. Questo Parlamento ha già legiferato alcune leggi a prescindere dal collegato, come il ddl sulla pesca, per cui non siamo stati fermi e non abbiamo tenuto nel cassetto nessuna legge”.

“Abbiamo bisogno di maggiore collaborazione anche da parte del governo che dovrebbe dare informazioni più precise”, ha aggiunto Miccichè, “non ho mai tentato di tenere nascosta qualche legge o qualsiasi altra iniziativa del governo. Se alcune leggi non sono state approvate è stato solo per mancanza di tempo”. Miccichè ha poi fatto un elenco con la “ricostruzione cronologica e documentale”, come la definisce lo stesso, su quanto accaduto in aula sui “collegati” alla finanziaria. “La ricostruzione cronologica e documentale rappresenta solo un utile contributo di chiarezza per l’individuazione di un percorso più corretto da seguire”, ha affermato.

“L’eventuale accoglimento da parte della Corte costituzionale dell’impugnativa del Consiglio dei ministri delle norme del ddl collegato generale” all’ultima legge regionale di stabilità “determinerebbe un peggioramento del disavanzo pari a 64,4 milioni di euro”. Miccichè ha lanciato l’allarme nel suo intervento in aula.

“C’è chi parla e c’è chi scrive…”. Il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao, assessore regionale al Bilancio, risponde con una battuta all’intervento in aula del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè che ha duramente criticato il Governo sul disavanzo dei conti della Regione siciliana. Miccichè e Armao, entrambi di Forza Italia, da mesi sono ai ferri corti. La “guerra” tra i due è scoppiata prima delle elezioni regionali quando Armao ha appoggiato il candidato sardo Salvatore Cicu, mentre Gianfranco Miccichè appoggiava Giuseppe Milazzo, poi eletto. Armao ha quindi consegnato ai giornalisti una relazione che chiarisce la successione degli eventi che hanno portato al disavanzo dei conti.

“L’accusa rivolta dal governatore Musumeci al Parlamento regionale è gravissima e infondata. Il governo ha perso un anno discutendo dei collegati alla finanziaria, che sono frutto dell’errore di volere approvare una legge di stabilità essenziale quanto inutile, paralizzando così il Parlamento e impedendogli di approvare le riforme. L’esecutivo dica cosa intende fare in questa situazione di confusione pazzesca e senza precedenti”. Lo ha detto il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, parlando con i giornalisti a Palazzo dei Normanni dopo l’intervento di Gianfranco Miccichè. “Il presidente Miccichè ci ha informato di fatti gravissimi ma il governo in Aula tace – ha spiegato Lupo -. L’esecutivo ha il dovere di intrattenere con il Parlamento corretti rapporti istituzionali, che sono invece venuti meno”. (Adnkronos)